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BLACK NIGHTS 2023 Concorso Opere Prime

Recensione: Falling Into Place

di 

- L'attrice tedesca Aylin Tezel debutta come regista con il racconto piuttosto convenzionale di un amore giovanile e di legami transitori

Recensione: Falling Into Place
Chris Fulton e Aylin Tezel in Falling Into Place

"Avremo sempre l'Isola di Skye" è una battuta, ispirata a un classico film hollywoodiano, che avrebbe potuto essere pronunciata in Falling Into Place [+leggi anche:
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:  Kira (Aylin Tezel, che è anche la regista del film) e Ian (Chris Fulton) sono i nostri due protagonisti, tremendamente fotogenici, che trascorrono insieme una notte di grande chimica senza però consumarla, non diversamente da quanto accadeva in quell'altra pietra di paragone romantico-cinematografica che è Prima dell'alba. Ma il film di Linklater si dilettava con le chiacchiere come alimento dell'amore; qui Tezel preferisce i montaggi incrociati della sua coppia che si stringe e si abbraccia in strade deserte e illuminate, mero significato di un legame passionale spontaneo, senza nulla oltre quello.

Tezel ha avuto una carriera di successo come attrice soprattutto in Germania - e  ora sta iniziando a lavorare nel Regno Unito dopo aver partecipato a Scrapper [+leggi anche:
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, vincitore del Sundance internazionale di quest'anno. Falling Into Place, presentato in anteprima al Filmfest di Amburgo e ora in concorso alle Black Nights di Tallinn, sembra un macchinario ideato per mettere in mostra le sue doti di regista e narratrice, mentre lei offre una performance altrettanto dinamica davanti alla macchina da presa. Ma pur venendo indubbiamente dal cuore, soprattutto quando i lati più oscuri e distruttivi dei personaggi principali si materializzano più avanti, il film fatica a convincere in quanto storia d'amore abilmente scritta e con una visione delle manie umane, e manca di un senso di originalità e freschezza - soprattutto se considerato in relazione ai lungometraggi realizzati per l'uscita nelle sale, rispetto a un dramma relazionale che potrebbe essere visto in TV o in streaming.

Kira e Ian si sono entrambi trasferiti da Londra all'estremo nord-ovest della Scozia per motivi coincidenti: ognuno di loro è in fuga da una relazione finita o in via di estinzione, anche se Ian ha anche delicati affari di famiglia da sbrigare con il padre malato e la sorella mentalmente vulnerabile. Dopo aver incrociato gli sguardi in un pub, scatta la scintilla, prima che Kira interrompa il loro rapporto quando si rende conto della somiglianza di Ian con il suo ex, Aidan (Rory Fleck-Byrne), nel temperamento e soprattutto nell'aspetto (e in effetti è sorprendente la somiglianza tra i loro tratti somatici e il loro modo di vestire). Ma sentiamo che la sceneggiatura di Tezel è inchiodata su un terreno ben battuto quando Kira riflette, con un linguaggio innocente che si addice forse a una persona molto meno sofisticata di lei, su come reiteriamo sempre le nostre peggiori inclinazioni nella vita e nell'amore, pur sapendo che questo ci fa male.

La parte finale del film, ambientata a Londra, in cui osserviamo le loro vite malandate di designer teatrale nel caso di Kira e di cantautore di scarso successo in quello di Ian, si conclude con il loro definitivo ricongiungimento, come il pubblico si troverà a sospettare. Come detto, la Tezel riesce a trasmettere un'impressionante crudezza nella sua interpretazione, mentre vediamo la profondità delle sue prove emotive e la proiezione delle sue insicurezze su Aidan e poi verso una varietà di nuovi e potenziali partner (questo elemento è rappresentato in modo abbastanza affermativo e positivo dal punto di vista sessuale). La sua regia a volte mantiene alto il tono e ci fa partecipi dell'imbarazzo e dell'ardore di certi scambi tesi tra i personaggi, ma alla fine tutto questo rimane troppo incostante per tutta la durata – eccessiva -  del film.

Falling Into Place è una produzione tedesca messa di Weydemann Bros e Compact Pictures. Le vendite mondiali sono gestite da Global Screen GmbH.

(Tradotto dall'inglese)

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