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IDFA 2023

Recensione: This Blessed Plot

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- Nell’ultimo documentario di Marc Isaacs, il Regno Unito è scrutato da vicino, osservato come un oggetto al contempo prezioso e estraneo, conosciuto e completamente allieno

Recensione: This Blessed Plot

This Blessed Plot del regista britannico pluripremiato Marc Isaacs, presentato in prima mondiale al Doclisboa e successivamente all’IDFA (nella sezione Signed), mette in scena con molta creatività e una sana dose di assurdo le avventure di personaggi che rifiutano la realtà così come la conosciamo, personaggi poetici e volutamente strampalati che osservano il mondo che li circonda con occhi incantati. Dopo aver girato ben quattordici film, molti dei quali sono stati premiati in festival internazionali o insigniti di onorificenze importanti quali per esempio il Grierson Award, il Royal Television Society Programme Award e il BAFTA, Marc Isaacs si interessa nuovamente ai luoghi reconditi di un’Inghilterra che molti non conoscono, un universo parallelo intriso di surrealismo dove il tempo sembra essersi definitivamente fermato. Attraverso i suoi numerosi film, Isaacs ha saputo mettere in luce le stranezze, la gioia ma anche la malinconia endemica di personaggi che abitano tanto in paesaggi urbani ai quali sono legati visceralmente, dei luoghi pieni di vita, multiculturali e multisfaccettati quanto in borgate più tradizionaliste e ripiegate su sé stesse.

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This Blessed Plot è al contempo il titiolo del film e quello del discorso tenuto da John of Gaunt (Giovanni Plantageneto) sul letto di morte nel Riccardo II di Shakespeare, un discorso nel quale il protagonista canta le lodi dell’inghilterra, la sua terra. Marc Isaacs parte da questo elogio destrutturandone le logiche interne, mettendone in luce le zone d’ombra e le meastose ambiguità. Come in tutti i suoi film, il regista esamina il tessuto sociale e culturale del Regno Unito attraverso una miscela esplosiva tra documentario e finzione, il tutto ambientato, questa volta, nell’Essex.

Lori, una giovane regista cinese, visita lo storico villaggio di Thaxted dove Pier Paolo Pasolini ha girato parte della sua epopea I racconti di Canterbury, un villaggio tipicamente britannico con non pochi schelettri nell’armadio. Decisa a trovare un soggetto per il suo film, la protagonista ascolta con attenzione le storie degli abitanti di Thaxted, i loro racconti misteriosi di un passato più complesso e ambiguo di quello che, in un primo momento, ci si poteva aspettare. Tra questi, quello del vicario socialista del XX secolo Conrad Noel, portavoce di un “socialismo cristiano” per Lori ancora molto esotico.

Sempre più incuriosita da una cultura che differisce in modo lampante dalla sua, la protagonista discute con lo spirito di Noel e cerca dei legami tra il socialismo al quale lei è abituata e quello sostenuto dal vicario inglese. Durante il suo cammino verso l’illuminazione, Lori incontra alcuni abitanti del luogo che le parlano, con passione quasi mistica, di amore, dolore, perdita e separazione. Accompagnata da questi personaggi al contempo buffi e drammatici, tra i quali Keith, Sue, Maggie, Norman e lo “zio”, Lori si lascia sedurre dal folclore e dalla spiritualità inglese.

This Blessed Plot analizza in modo al contempo clinico e poetico il concetto di “Englishness”, i miti che l’attorniano così come il fanatismo di coloro che se ne nutrono avidamente alla ricerca di un’identità nazionale che sfugge però costantemente di mano. I fantasmi, le voci di un passato che non tornerà più, alimentano tutto il film trasformandolo in un’opera complessa che sfida i limiti fra mito e realtà, stato di veglia e sogno.

This Blessed Plot è prodotto da Marc Isaacs. Le vendite internazionali sono curate da Andana Films.

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