email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SERIE / RECENSIONI Spagna / Svezia

Recensione serie: Esto no es Suecia

di 

- Aina Clotet e Mar Coll dimostrano in una serie esilarante che crescere dei figli senza assomigliare ai nostri genitori è più complicato che capire le istruzioni per montare un mobile Ikea

Recensione serie: Esto no es Suecia
Aina Clotet (centro) in Esto no es Suecia

Che bella idea ha avuto Aina Clotet con la serie Esto no es Suecia, senza dubbio una delle migliori produzioni audiovisive spagnole dell'anno. Perché l'attrice, che qui interpreta il ruolo di un'orchestrale – come tante madri nella vita reale – ed è anche co-sceneggiatrice e co-regista creativa insieme a Mar Coll (Tres días con la familia [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, Todos queremos lo mejor para ella [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
), ha deciso di portare sullo schermo le sue pene, gli errori, le miserie, il pathos, le carriere stroncate e i problemi di questo mestiere che nessuno insegna e per il quale le formule matematiche sono inutili: procreare, educare i figli e, se possibile, non ripetere gli stessi errori dei nostri genitori. Il tutto con tanto, tantissimo umorismo intelligente e persino sexy.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Non sorprende quindi che Esto no es Suecia (il titolo è grandioso) sia stato premiato con il Prix Europa per la migliore fiction televisiva del 2023 (la stagione completa debutterà il 28 novembre su RTVE Play, ma il primo episodio sarà disponibile il giorno prima sul canale catalano TV3, che ne trasmetterà uno nuovo ogni settimana). Divisa in otto capitoli di 40 minuti ciascuno (intitolati, ad esempio, Cambiamento, Paura, Limiti, Consapevolezza di sé e Riconciliazione), ritrae una moderna coppia di trentenni “eco-genitori” che, alla ricerca di una qualità di vita per la propria prole (un bimbo di un anno e una bambina di cinque anni super intelligente, sboccata e un po' impertinente), si trasferisce dal centro di Barcellona in montagna. Lì scoprono anche che dall'altra parte della strada vive una famiglia scandinava bionda e (apparentemente) modello e, per migliorare la loro genitorialità, riuniscono altri vicini con insicurezze simili in sessioni di terapia di gruppo in cui condividono le loro preoccupazioni con uno psicologo familiare professionista.

È proprio con le dichiarazioni di questi uomini e donne disperati, riversate in queste riunioni di gruppo, che ogni episodio si apre demolendo il cliché secondo cui la vita sarebbe migliore in Scandinavia e che noi mediterranei dovremmo imitare questa società con un'alta qualità di vita e metodi di insegnamento avanzati. La realtà quotidiana dimostrerà, attraverso sequenze tanto divertenti quanto autentiche, che la perfezione e il controllo, in termini di relazioni umane, sono una fantasia da catalogo di mobili.

La stessa Aina Clotet (vista di recente in Els encantats [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
e nella serie El cuerpo en llamas) guida il cast di Esto no es Suecia accanto a un altrettanto formidabile Marcel Borràs (apparso in El inmortal [+leggi anche:
trailer
making of
scheda series
]
e Patria [+leggi anche:
recensione
scheda series
]
), affiancati da Nora Navas (che compare anche in un'altra serie di successo della stagione, La Mesías [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda series
]
), Enric Auquer (nei cinema spagnoli con El maestro que prometió el mar), Tomás del Estal (Verano en rojo [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
), Liv Mjönes (Midsommar), Mabel Rivera (la serie Rapa [+leggi anche:
trailer
scheda series
]
) e Nausicaa Bonnín (Cenizas en el cielo [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
), tra gli altri. Tutti loro vivono situazioni esilaranti e tengono discussioni importanti come, ad esempio, sulla salubrità dei dolci, l'alopecia precoce, l'opportunità o meno di andare al festival musicale Primavera Sound o il ruolo narcotico dei film Disney come Frozen. In breve, la vita stessa.

Esto no es Suecia, una serie creata da Aina Clotet insieme a Valentina Viso e Daniel González, è una produzione delle compagnie spagnole Nanouk Films e Funicular Films con la svedese Anagram Sweden, coprodotta da RTVE, 3Cat, SVT (Svezia), NDR (Germania) e YLE (Finlandia). Anche Sara Fantova e Celia Giraldo hanno diretto alcuni espisodi.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dallo spagnolo)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy