Recensione: The Hidden Web
- Seguendo le orme di una giornalista d'inchiesta che si avventura nel mondo dell'hacking a proprio rischio e pericolo, Piotr Adamski firma un thriller velenoso e crepuscolare, ricco di colpi di scena

“Non sono pazza, la mia realtà è solo diversa dalla vostra”. Questa citazione da Alice nel Paese delle Meraviglie è uno dei tanti indizi trovati durante la pericolosa indagine condotta dall'ambiziosa e determinata giornalista di The Hidden Web, thriller tossico di Piotr Adamski, proiettato nella sezione Playtime del 15mo Les Arcs Film Festival. Dopo essersi fatto notare nel 2019 con il suo primo lungometraggio Eastern [+leggi anche:
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intervista: Piotr Adamski
scheda film], il cineasta polacco propone ancora una volta un film di genere incentrato su un personaggio femminile, sul quale aleggiano le ombre della morte e pesanti segreti del passato. Questa volta, però, il film è anche ambientato in un mondo iper-moderno in cui la tecnologia digitale ha il potenziale per essere estremamente intrusiva, al punto da violare la privacy delle persone e forse anche uccidere per procura.
“Quanti click ci servono? 5 milioni?”. Alla riunione di redazione di Mega News, a Varsavia, si snocciolano proposte su proposte. Per Julita (Magdalena Kolesnik), una giornalista trentenne bella e molto sicura di sé, la morte del famoso presentatore televisivo Gustaw Miller in un incidente d'auto il giorno prima (che apre in modo impressionante il film) rappresenta un'opportunità: crede di poter ottenere un'intervista con la vedova tramite il proprio padre (Andrzej Seweryn), un'altra figura nota nel panorama televisivo polacco. Ma soprattutto sospetta ben presto che il caso non sia così semplice (la foto del defunto rivela strane ecchimosi incompatibili con un incidente stradale, e un testimone dell'incidente aumenta i suoi dubbi).
Dopo un articolo molto popolare e uno strano file ricevuto nella sua casella di posta elettronica, Julita si trova catapultata in un mare di guai: uno dei suoi video erotici privati viene diffuso ovunque (su tutti i computer e gli schermi della redazione, sui social network e su innumerevoli siti web di notizie). Costretta a lasciare il lavoro, non abbandona tuttavia le sue indagini ed entra nel mondo segreto degli hacker con l'aiuto di Janek (Błażej Dabrowski). Ma la sua ricerca di indizi diventa sempre più intensa e sempre più pericolosa...
Tratto da un romanzo di Jakub Szamalek, The Hidden Web è un film molto più sottile di quanto il suo filo conduttore, molto efficace ma basilare, possa far pensare (i potenti hanno oscuri segreti, e attenzione a chi si avvicina). La sceneggiatura nasconde sorprendenti profondità nascoste e il regista manovra con grande abilità la sua protagonista e le telecamere domestiche che la spiano senza che lei se ne accorga. Si tratta di una dimensione particolarmente inquietante della storia, splendidamente mostrata dalla suggestiva fotografia di Tomasz Wozniczka. Attraverso tutte le forme di umiliazione fisica e mentale che la giornalista subisce per scoprire la verità, il film suggerisce anche il potere del femminismo (“penso, sento, decido”) di rivelare il lato malvagio del dominio maschile. Un'atmosfera cupa, tra Shakespeare contemporaneo e minaccia high tech, che trova una perfetta eco nella canzone conclusiva Red Right Hand di Nick Cave and the Bad Seeds.
The Hidden Web è prodotto da Monolith Films, che guida anche le vendite internazionali.
(Tradotto dal francese)
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