email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SUNDANCE 2024 Concorso World Cinema Documentary

Recensione: A New Kind of Wilderness

di 

- Il documentario di Silje Evensmo Jacobsen segue una famiglia che ha rinunciato alla corsa allo status sociale e al profitto per una vita sostenibile nella natura, ma è ostacolata da una tragedia

Recensione: A New Kind of Wilderness

Il secondo documentario della regista norvegese Silje Evensmo Jacobsen, A New Kind of Wilderness [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, presentato in anteprima mondiale al Sundance, segue una famiglia che ha scelto di abbandonare lo stile di vita urbano, veloce e moderno, per trasferirsi in una fattoria in una foresta norvegese. Non è certo la prima storia di questo tipo nel cinema documentario recente, che riconosce sempre di più la distruttività della corsa al profitto e allo status sociale, ma è comunque un'opera che punta una lente un po' diversa su questa tendenza.

Inizialmente Jacobsen si immerge senza mezzi termini nella storia, per poi iniziare a infonderla di note di speranza che si manifestano nell'innegabile amore e vicinanza tra i membri della famiglia. Il film si apre con la voce fuori campo della fotografa Maria, madre dell'adolescente Ronja avuta da una precedente relazione, e di Ulv, Falk e Freja, avuti da Nik, un inglese. Tuttavia sono solo tre i minuti del film in cui Maria spiega il loro desiderio di vivere in modo indipendente e sostenibile, di coltivare il proprio cibo e di educare i figli a casa - dopodiché vediamo una serie di foto di lei attaccata a una flebo e mentre si fa rasare la testa dai figli.

Dopo la sua morte, la famiglia è sconvolta per la perdita, finché Nik si rende conto che, senza il reddito di Maria, saranno costretti a vendere la fattoria e a trasferirsi in città. Ma non prima di averci fatto conoscere il loro stile di vita idilliaco, circondato da pecore, capre, galline e anatre, con le mani sporche di fango dei bambini mentre raccolgono le carote, tutto sempre ripreso con colori nitidi e vivaci e con il sole che illumina la ricca vegetazione in formato widescreen. Con l'immancabile colonna sonora orchestrale di Olav Øyehaug, che si basa fortemente su archi, rintocchi e chitarra acustica, la regista, insieme ai montatori Kristian Tveit e Christoffer Heie, impone direttamente allo spettatore uno stato d'animo che spazia dalla commozione alla leggera malinconia al sentimento.

Ma forse gli autori del film non avevano bisogno di appoggiarsi così tanto a questo approccio francamente un po' pesante. I personaggi sono generalmente ben sviluppati, con le loro emozioni e i loro pensieri che traspaiono chiaramente da brevi interviste fuori campo e dalla fotografia della regista e di altre due operatrici, Karine Fosser e Line K Lyngstadaas. Con una sensibilità ben definita catturano i cambiamenti evidenti sui volti dei protagonisti, che aiutano anche a discernere i diversi aspetti della loro situazione in evoluzione. L'occasionale riapparizione di Maria attraverso vecchi video casalinghi è un altro metodo, probabilmente più impattante e certamente più contemplativo, che riflette le conseguenze della perdita da parte della famiglia.

Dopo la morte di Maria, Ronja decide di trasferirsi dal padre e prova un certo senso di colpa per non aver legato con la sorella più vicina d’età, Freja. La sua conversazione con un terapeuta porta lo spettatore, in maniera molto breve e un po' stridente, fuori dall'ambiente idilliaco elo tuffa direttamente in un nodo di emozioni complesse. Nel frattempo, nonostante abbia un atteggiamento sicuro di fronte ai suoi figli, Nik è pieno di dubbi su se stesso e prende in considerazione l'idea di tornare in Inghilterra con la famiglia, dove suo fratello ha una fattoria e dove avrebbe molto più sostegno. E Freja è quella che più rapidamente accetterà e si adatterà al ritorno nella civiltà. In tutto questo, ciascun membro della famiglia cresce e i loro tratti caratteriali sono sviluppati con perspicaci sfumature psicologiche, cosa che attenua così il tono e l'intensità della colonna sonora.

A New Kind of Wilderness è prodotto dalla norvegese A5, mentre DR Sales gestisce i diritti internazionali.

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy