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IFFR 2024 Bright Future

Recensione: Schirkoa: In Lies We Trust

di 

- Questo film d'animazione di fantascienza distopica dell'indiano Ishan Shukla combina i pilastri del sottogenere con la spiritualità orientale, per un risultato un po' confuso ma impressionante

Recensione: Schirkoa: In Lies We Trust

Basato sul suo cortometraggio del 2016 Schirkoa, nato da una sua graphic novel, il primo lungometraggio del regista indiano Ishan Shukla, Schirkoa: In Lies We Trust [+leggi anche:
intervista: Ishan Shukla
scheda film
]
, è un'animazione distopica che combina una storia classica di autoritarismo, lotta per la libertà e autorealizzazione con il concetto di illuminazione delle filosofie orientali. Anche se fatica a reggere il peso della sua stessa ambizione, è un esordio sorprendente, persino travolgente e decisamente impressionante, che sfoggia un'aura cool con un cast vocale che include Asia Argento e le apparizioni di Lav Diaz, Gaspar Noe, Shekhar Kapur e SoKo.

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Nel film l'ambientazione è divisa più o meno in due metà. All'inizio siamo nella città-stato di Schirkoa, dove i cittadini sono tenuti a indossare sacchetti di carta con codici al posto dei nomi scritti sulla fronte. “Essere simili è lo stile di vita” e “Sicurezza, sanità mentale e santità” sono i motti di questa società, che risuonano come annunci di servizio pubblico dagli altoparlanti della brulicante metropoli. È un luogo in cui architettura, lingue e tradizioni provenienti da tutto il mondo si intrecciano e si scontrano, un'ambientazione noir leggermente presa in prestito da Blade Runner (un primo frammento della colonna sonora di Sneha Khanwalkar si rifà alla leggendaria colonna sonora di Vangelis), ma con un suo sapore distinto: i colori sono leggermente attenuati e avvolti nell'oscurità, i personaggi e la scenografia in primo piano sono riccamente strutturati e realistici, mentre gli sfondi sono nebbiosi: una decisione atmosferica, piuttosto che una questione tecnica, poiché la combinazione del film di animazione 2D e 3D e il motion capture è stato elaborato nel motore di gioco Unreal.

197A (doppiato da Shahbaz Sarwar) è un funzionario di medio livello nella burocrazia della città che viene informato che sarà il rappresentante del governo degli intellettuali al potere nel mistico Finale contro un candidato dell'opposizione. La sua amante 242B (l'attrice franco-iraniana Golshifteh Farahani) è una prostituta nel Quartiere Blu di Schirkoa, che sta progettando di lasciare l'ambiente opprimente per lo "stato dei rifugiati proibito" di Konthaqa. Da qui, presumibilmente, provengono le Anomalie: persone con corna o ali che la città cerca di sterminare.

Ma forse questa è tutta una bufala orchestrata dal governo per tenere in riga la popolazione, e anche 197A tende a crederlo. Tuttavia, un incontro casuale con una giovane donna ribelle, 33F (SoKo), che include una discussione cupamente umoristica sui vari metodi di suicidio, porterà il nostro eroe a Konthaqa prima che sia trascorsa la metà del film. Questa società caotica è guidata da Lies (Asia Argento), una sirena con i piedi per terra. Dimenticate le ali e le corna; questo posto è popolato da ibridi uomo-animale selvaggiamente fantasiosi. Questa seconda metà è incredibilmente psichedelica, con colori vivaci e brillanti che vorticano tra mandala fluttuanti e altri simboli, al suono della colonna sonora travolgente di Khanwalkar e di brani di artisti del calibro di Sun Ra e King Khan.

Schirkoa: In Lies We Trust si regge inevitabilmente sulle spalle dei suoi predecessori: oltre a Blade Runner, ci sono sentori di Guerre Stellari e Brazil di Terry Gilliam, ma è comunque una creatura a parte e autentica. L'arco caratteriale dell'eroe segue il concetto orientale di trascendenza del sé, risveglio e illuminazione, ma lungo il percorso la mitologia e il meccanismo del mondo del film si confondono. Questo non sarebbe necessariamente un problema in un'esperienza visiva così gratificante e vertiginosa se la sceneggiatura non ci portasse a seguire una logica che in seguito viene in gran parte abbandonata, anche se l'epilogo, rinfrescante e tranquillo, alla fine la rende irrilevante, concludendo il film con una nota fortemente spirituale.

Schirkoa: In Lies We Trust è una coproduzione tra la francese Dissidenz Films, l’indiana Red Cigarette Media, la tedesca Rapid Eye Movies e la società con sede a Mumbai e a Londra Civic Studios. New Europe Film Sales detiene i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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