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IFFR 2024 Concorso Big Screen

Recensione: Eternal

di 

- Ulaa Salim crea un mix sorprendente ed emozionante tra una grande storia d'amore e un film di fantascienza sullo sfondo di un paradosso temporale e del riscaldamento globale

Recensione: Eternal
Simon Sears in Eternal

"Il tempo passa più velocemente di quanto pensiamo, come se tutto si muovesse a una velocità folle pur rimanendo immobile". Nell'audace film Eternal [+leggi anche:
intervista: Ulaa Salim
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, presentato nel concorso Big Screen del 53mo IFFR, il regista danese Ulaa Salim ci porta in un universo insolito di paradossi temporali che è al tempo stesso ludico (un blockbuster europeo subacqueo e futuristico) ed esistenzialista (una storia d'amore e le vite alternative che avremmo potuto vivere). Il regista si è rivelato per la prima volta allo stesso festival nel concorso Tiger nel 2019 con il suo primo lungometraggio, Sons of Denmark [+leggi anche:
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. Questo nuovo lavoro, che si apre sullo spettacolare sgretolamento di una scogliera (seguito da brevi immagini di una coppia nuda e da una voce fuori campo che sussurra "wake up"), utilizza lo stile molto efficace di un film d'azione per esplorare temi metafisici sulla frontiera tra luce e oscurità, speranza e fine del mondo.  

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"Visto che siamo condannati, tanto vale godersi la vita": per la ventunenne Anita (Nanna Øland Fabricius, meglio conosciuta come Oh Land), che sogna di diventare una cantante, lo scopo della vita è essere felice. Sebbene la ami profondamente dopo che si sono innamorati a prima vista, il ventitreenne Elias (Simon Sears) non condivide affatto la sua visione. Studia per diventare pilota e climatologo a causa di un evento molto grave avvenuto in Islanda qualche anno prima: "Il nucleo della Terra ha iniziato a evolversi. La faglia nel fondo dell'oceano sta crescendo a causa del cambiamento climatico. Un sottomarino dovrà chiudere quella faglia tra 20 anni (...) o il campo magnetico cambierà la vita sulla Terra". Un profondo disaccordo oscura il loro idillio, con la rottura accelerata anche da una gravidanza a sorpresa che Elias rifiuta...

Quindici anni dopo, ritroviamo Elias ai comandi del sommergibile Fortuna, in missione per chiudere la faglia. Eliche, segnali, rilevamento, droni, controllo del flusso: l'operazione è molto pericolosa, scatta un allarme e si verifica uno strano lampo luminoso, un'anomalia indicibile. Tra due conferenze stampa, durante una pausa in Danimarca, Elias incontra per caso Anita mentre canta in un bar. Ci sono i ricordi, il profumo della tenerezza, ma ognuno ha ormai la sua vita: il passato è davvero morto. Tuttavia, durante la seconda immersione si verifica una tragedia, un evento catartico che metterà completamente in discussione la visione di Elias e le sue priorità...

Strutturato in tre capitoli ("Per sempre giovane", "Il nucleo", "Eterno"), il racconto (scritto dal regista) fortunatamente non cerca di offrire spiegazioni razionali a eventi surreali, che mescolano abilmente fenomeni mistici ed emergenza ecologica. Prendendo in prestito la famosa sequenza del passaggio attraverso le porte della percezione (il finale di 2001: Odissea nello spazio), Ulaa Salim sceglie di dare alla sua storia una dimensione molto umana, quella dell'amore e degli errori che commettiamo in suo nome, spesso senza rendercene conto se non molto tardi. E se fosse possibile cancellarli, giocare con i limiti del tempo stesso? "Posso essere una persona nuova": un tema eminentemente universale, abilmente esplorato in variazioni progressive, che il regista nasconde sotto l’involucro avvincente e molto ben controllato di un "blockbuster" fantascientifico accessibile a tutti i pubblici.

Prodotto da Hyæne Film e Netop Films, Eternal è venduto nel mondo da New Europe Film Sales.

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(Tradotto dal francese)

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