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IFFR 2024 Concorso Big Screen

Recensione: Children of War and Peace

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- Le immagini d’archivio costellano il nuovo documentario di Ville Suhonen che racconta l’indottrinamento bellico della gioventù finlandese a partire dal primo dopoguerra

Recensione: Children of War and Peace

Presentato nel concorso Big Screen all’IFFR, Children of War and Peace di Ville Suhonen si preoccupa di mostrare lo sforzo dell’appena nato stato finlandese di inoculare l’ideologia militarista nel corpo sociale sin dalla prima infanzia. Grazie a filmati d’epoca e l’inserto di estratti di alcuni film girati a scopo propagandistico nel primo dopoguerra Ville Suhonen riesce a costruire quel particolare periodo storico che va dal 1919 fino alla fine della seconda guerra mondiale. Un periodo così cruciale nello sviluppo della nazione finlandese che si é trovata, da adulta, a dover aderire al Patto Atlantico nel 2023.

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L’accurata ricostruzione filologica e cronologica dei vari passi che vedono la Finlandia schierarsi coi i Nazisti prima e con gli alleati poi, viene raccontata con materiali di varia natura: immagini d'archivio, programmi radio, fotografie e pamphlet pedagogici prodotti dell’apparato militarista dello stato. L’approccio ortodosso ed educativo della Finlandia del primo dopoguerra denota un sinistro parallelo tra l’infanzia della nazione e quella dei propri cittadini, sfatando il mito di un paese dalle solide e moderne fondamenta didattiche e ribaltando la narrazione che vede lo stato scandinavo come paese d’avanguardia in fatto di politiche educative. Un’ambiguità già presente nel titolo, che risalta dalla bellezza delle immagini scelte con cura da Suhonen. Immagini che stridono col loro contenuto fatto di messaggi di odio pomposi e retorici esaltanti l’ideologia patriottica e destinati inevitabilmente alla catastrofe della seconda guerra mondiale.

I testi ai quali attinge Ville Suhonen per descrivere l’aggressività della propaganda dello stato finlandese provengono da varie fonti, fra le quali spiccano quelle scientifiche, per il loro peso nella società. Ma non mancano la poesia e l’arte a concorrere nell’impresa di celebrare la guerra. D’altronde basta ricordare il coevo Filippo Tommaso Marinetti in Italia, coautore del Manifesto degli intellettuali fascisti, e la sua “guerra come sola igiene del mondo” a fare scuola e ad alimentare l'incredibile follia bellica che si è impadronita di tutti gli strati della società nel trentennio 1914 -1945.

E’ inquietante vedere immagini e sentire discorsi di cento anni fa i quali echi risuonano nel nostro complicato presente. Parole come sacrificio, sangue e patria costellano la retorica ottusa della quale da sempre si ammantano le guerre, sia le passate che le presenti, in particolare quelle che dominano i media, l’Ucraina e Gaza, col solito corollario di bambini-soldati mandati a morire al fronte. Una retorica che si propaga a macchia d’olio in Europa, con la preoccupante corsa al riarmo delle nazioni più potenti, il reintegro del servizio militare obbligatorio nella vicina Svezia e il già citato coinvolgimento della Finlandia nella Nato. E’ in questo contesto che Children of War and Peace assume peso. Analizzandone le ripercussioni sulla contemporaneità e ripensando al valore di immagini create un secolo fa. Immagini che da veicolo di ideologia tossica sono diventate monito alla sfrenata propaganda di guerra e che hanno assunto, col tempo, una reale funzione pedagogica che va oltre il loro pregio estetico.

Children of War and Peace è prodotto dalla Illume Oy che si occupa anche delle vendite internazionali.

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