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IFFR 2024 Concorso Big Screen

Recensione: Confidenza

di 

- Ancora una volta, Daniele Luchetti lavora su un buon romanzo di Domenico Starnone; il risultato finale, tuttavia, è decisamente zoppicante

Recensione: Confidenza
Federica Rosellini ed Elio Germano in Confidenza

Due anime si legano per sempre: lo stimato professore Pietro Vella (Elio Germano) rivela un terribile segreto ad una sua ex studentessa, la giovane Teresa Quadraro (Federica Rosellini). Si tratta di un segreto indicibile, capace di distruggere completamente la vita dell’uomo. Dopo essersi lasciati, tuttavia, il loro legame sembra in qualche modo continuare, anche dopo il successo professionale ed il matrimonio di Pietro con la professoressa Nadia Labaro (Vittoria Puccini).

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Questa è la premessa – semplice ma sufficientemente intrigante – del nuovo lungometraggio di Daniele Luchetti, intitolato Confidenza [+leggi anche:
trailer
intervista: Daniele Luchetti
scheda film
]
e presentato nel concorso Big Screen dell’International Film Festival Rotterdam. Ancora una volta, Luchetti lavora su un’opera di Domenico Starnone e torna a narrare un racconto ambientato nel mondo della scuola.

La storia si svolge tra gli anni ’90 ed il presente, con continui salti temporali. Sfortunatamente, si tratta di un lavoro che nel complesso non riesce a capitalizzare sulle discrete potenzialità del soggetto.

Per prima cosa, le interpretazioni sono generalmente poco ispirate ed afflitte da uno dei mali comuni della recitazione nel cinema italiano – ed in particolare dei drammi borghesi – ovvero le battute biascicate. In alcuni punti si fa davvero fatica a seguire i dialoghi.

Al contempo, Germano riesce a trasmettere – almeno in parte – la complessità richiesta dal suo personaggio. Bisogna aggiungere che la scrittura del suo ruolo risulta anche la più sviluppata. Al contrario, il lavoro interpretativo di Federica Rosellini si appiattisce dall’inizio alla fine su un registro rabbioso ed ossessivo, dando poco spazio al personaggio per crescere e trasformarsi.

Soprattutto per Rosellini, classe ‘89 – ed in misura minore anche per gli altri attori – il trucco non aiuta a rendere il suo personaggio più credibile. Tra le scene ambientate negli anni ‘90 (dove la ragazza dovrebbe avere all’incirca tra i 18 e i 30 anni) il suo aspetto resta praticamente identico e l’attrice dimostra l’età che ha nella realtà. Nella parte ambientata nel presente, invece, sembra quasi una coetanea di Germano, quando i due dovrebbero avere quasi 20 anni di differenza.

Nella prima parte il ritmo si mantiene abbastanza sostenuto per poi rallentare decisamente nella seconda con l’arrivo di due nuovi personaggi (interpretati da Isabella Ferrari e da Giordano De Plano), pronti a sconvolgere ulteriormente l’equilibrio già precario tra Nadia e Pietro. Il film qui scade in cliché su relazioni extraconiugali, famiglie disfunzionali e frustrazioni sull’avvicinarsi della mezza età viste e straviste.

Alcune soluzioni estetiche, inoltre, sembrano anche un po’ posticce o semplicemente banali. Tra queste figurano, ad esempio, il sangue dal naso che sgorga improvvisamente durante il matrimonio di Pietro, la presenza ricorrente dei limoni o quella del corvo nero nei dintorni della casa dei Vella, la quale lascia presagire in maniera fin troppo ovvia futuri risvolti drammatici.

I fiati e le percussioni della colonna sonora firmata da Thom Yorke, invece, richiamano a tratti le processioni e le marce funebri e si inseriscono bene nel mood cupo della narrazione, creando nello spettatore sensazioni di angoscia ed inquietudine.

La sequenza finale esplora in pieno un registro grottesco e disturbante. L’idea in sé non è affatto sbagliata: anzi, ha il potenziale di chiudere il film in modo non scontato. La sua realizzazione, tuttavia, è davvero troppo caotica in termini di messa in scena e di montaggio, rischiando di generare reazioni ben lontane dalle intenzioni degli autori.

Confidenza è una produzione italiana targata Indiana Production e Vision Distribution. Vision Distribution si occupa anche delle vendite internazionali del film.

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