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BERLINALE 2024 Generation

Recensione: Young Hearts

di 

- BERLINALE 2024: Il primo film di Anthony Schatteman è un luminoso racconto di formazione autobiografico su un ragazzo che scopre l'amore

Recensione: Young Hearts
Marius De Saeger e Lou Goossens in Young Hearts

Dopo essersi fatto conoscere con i cortometraggi Kiss Me Softly, Follow Me e Petit Ami, Anthony Schatteman presenta alla 74ma Berlinale, nella sezione Generation KPlus, il suo primo lungometraggio di finzione Young Hearts [+leggi anche:
intervista: Anthony Schatteman
scheda film
]
, una storia d'amore queer per tutti i pubblici, il che già lo rende un film singolare. Mentre il cinema mondiale ha visto fiorire le storie d’amore queer, moltiplicando narrazioni, modelli e prospettive sul mondo e sull'amore, sono più rari i film per un pubblico giovane che mettono in luce, senza ricorrere al dramma, personaggi gay che lottano non tanto contro gli ostacoli esterni, in un contesto in cui l'omofobia è la norma, quanto contro quelli interni.

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Elias ha 13 anni e conduce una vita felice nel suo piccolo paese, con una famiglia affettuosa ma non molto funzionale (il padre, cantante pop e celebrità locale, è ossessionato dal successo della sua ultima canzone), circondato da un gruppo di amici divertenti e calorosi. Ha una storia con Valérie, perché a 13 anni bisogna avere una ragazza. O almeno è così che fanno gli altri. Fino al giorno in cui, dall'altra parte della strada, si trasferisce Alexander, un giovane solare e libero, proveniente dalla grande città, che non nasconde la sua passione per l'amore o per i ragazzi.

Sebbene sia circondato da persone gentili, Elias non riesce a capire i sentimenti che sta provando, non avendo né i codici dell'amore né le immagini che gli permetterebbero di comprendere la sua attrazione per i ragazzi. Così tiene la bocca chiusa e il cuore in silenzio, finché l'implosione non si trasforma in esplosione. È nella figura del nonno che Elias trova infine un ascolto che gli permetterà di vivere appieno il suo amore, di accettarlo per quello che è: un dono.

Spinto dal desiderio di realizzare un film per famiglie ottimista ed edificante, Anthony Schatteman utilizza gli strumenti del melodramma per rendere la sua storia d'amore più grande della vita, con immagini vivaci e colorate, musiche che non lesinano emozioni, una recitazione di alto livello (a partire dalle interpretazioni dei due giovani protagonisti, Lou Goossens e Marius De Saeger) e l’immancabile scena di corsa folle verso la persona amata. Questi aspetti del linguaggio delle storie d'amore sono rimescolati con sincerità e gioia per offrire nuove storie che esplorano diversi modi di amare e di essere amati, avendo cura di rimanere accessibili al pubblico più giovane che non è ancora pronto a confrontarsi con la sessualità. In fondo, Elias è ancora un bambino, che gioca a fare l'innamorato (come quando prende in prestito un costume da Romeo+Giulietta di Baz Luhrmann per una festa in maschera insieme a Valérie), mettendo in scena ciò che crede ci si aspetti da lui prima ancora di aver scoperto l'amore. L'incontro con Alexander, ma anche con il nonno gentile e affettuoso, in preda al dolore per la morte della moglie, lo aiuterà a trovare e ad amare il suo posto nel mondo. Nel complesso, si tratta di un autentico coming-of-age che aggiunge una bella storia d'amore queer al corpus dei film per famiglie.

Young Hearts è prodotto da Polar Bear (Belgio) e coprodotto da Family Affair Films (Paesi Bassi) e Kwassa Films (Belgio). Le vendite internazionali sono guidate da Films Boutique.

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(Tradotto dal francese)

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