Recensione: Intercepted
di David Katz
- BERLINALE 2024: Le telefonate dei soldati russi sul fronte ucraino ai loro cari in patria svelano sconvolgenti depravazioni e molto altro nel documentario di Oksana Karpovych

Rovesciando la nozione freudiana di comportamento maschile potenzialmente deviante, si scopre che in realtà il miglior amico di un soldato è sua madre. È possibile che con il suo documentario Intercepted, presentato in anteprima al Forum della Berlinale, Oksana Karpovych si si avvicinata più di quanto abbiano fatto molti analisti nel delineare le cause fondamentali e la natura dell'invasione russa dell'Ucraina nel 2022? Ascoltando le sincere conversazioni tra i soldati russi dispiegati nei primi mesi di guerra, e le loro mamme (e meno spesso, a quanto parrebbe, le loro mogli e fidanzate), ci viene regalato un punto di vista estremamente rivelatore: forse quello di un terapeuta incapace di intervenire, ma sicuramente in grado di ascoltare.
È certamente un trionfo del giornalismo non-profit (che è poi il settore dal quale proviene Karpovych) e del cinema non-fiction che ne può derivare. All'inizio della guerra, il Servizio di sicurezza ucraino è riuscito a hackerare le telefonate domestiche dei nemici, evidentemente scarsamente o per nulla criptate, e le ha diffuse online; con altre fonti di prima mano già da sole abbastanza sconvolgenti, questo archivio audio dei dannati sarebbe altrimenti rimasto appannaggio di ricercatori più specializzati.
Selezionando accuratamente 31 ore di queste registrazioni - molte delle quali erano frammenti e non conversazioni complete - Karpovych avrebbe potuto raggiungere un messaggio parecchio d'impatto semplicemente riproducendole su uno schermo nero; e in effetti, questo impulso ad usare il fuori sincrono si percepisce nel prodotto finale. A corredo dei racconti di crimini di guerra intenzionali e di violenze immotivate contro i civili, l'autrice e il direttore della fotografia Christopher Nunn si limitano a mostrarci i luoghi quotidiani in cui hanno avuto luogo queste incursioni militari - blocchi di case, ex strade urbane a doppia carreggiata, edifici municipali - in inquadrature principali stranamente tranquille, la maggior parte delle quali prive di presenza o attività umana.
Considerati i precedenti servizi sulla guerra di Karpovych per la copertura 24 ore su 24 di Al Jazeera, vale la pena sottolineare la peculiarità cinematografica e, soprattutto, l'intelligenza visiva e pittorica di ciò che vediamo. Si inserisce nella tendenza a rappresentare guerre e atrocità - se mai ci sono - in modo differito e obliquo: il dito sul grilletto e poi il fumo che si disperde, con l'esplosione stessa cancellata. Gianfranco Rosi e La zona d'interesse [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film] non si discostano molto dalle caratteristiche visive di Intercepted. E pur essendo inquietante e suggestivo - soprattutto le immagini delle proprietà saccheggiate, crucialmente mai sovrapposte ai soldati che le descrivono spassionatamente - sfugge anche a qualsiasi consapevole accusa critica di essere un destruction porn, un trauma porn o qualcosa di simile. Mantenendo le inquadrature a grande profondità di campo e non tagliando mai su un primo piano, contribuisce a negare qualsiasi sconsiderato piacere delegato.
Per azzardare un analogia cinematografica di troppo, anche il doc del 1976 News From Home di Chantal Akerman - in cui le lettere della madre della regista sono narrate su filmati apparentemente non correlati - informa la ponderazione di Intercepted su come ci comportiamo e cosa ci plasma. Le conversazioni sono equilibrate e condotte con l'aura confortevole dell'intimità familiare, eppure questa discrepanza di forma e contenuto terribile non equivale mai a una vera dissonanza cognitiva. Sia gli operatori militari che le famiglie da cui provengono sono pienamente nutriti e asserviti alla propaganda di Stato russa; senza alcuna remora nelle sue accuse, Karpovych presenta questo marciume - che motiva una tale brama di dominio imperiale - come ereditario, metaforicamente parlando. Mai hanno fatto così paura due parti di una conversazione così spesso in completo e incrollabile accordo.
Intercepted è una coproduzione tra Canada, Francia e Ucraina di Les Films Cosmos, Hutong Productions e Moon Man. Le vendite internazionali sono curate da Lightdox.
(Tradotto dall'inglese)
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