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BERLINALE 2024 Concorso

Recensione: Langue étrangère

di 

- BERLINALE 2024: Lilith Grasmug e Josefa Heinsius sono il cuore pulsante di questo dramma di formazione di Claire Burger, che ruota attorno a un viaggio di scambio linguistico in Germania

Recensione: Langue étrangère
Lilith Grasmug (a sinistra) e Josefa Heinsius in Langue étrangère

Gli anni dell'adolescenza sono un inferno, anche in termini di espressione e comunicazione con il mondo. Un ragazzo si sta reinventando come adulto e questo comporta la formulazione di un proprio linguaggio, che riflette diversi elementi, tra cui le opinioni politiche, l'impegno sociale e la moda.

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, in concorso alla 74ma Berlinale, Claire Burger prende due esemplari di questa specie e li mette sotto osservazione. Sono loro il cuore forte e pulsante della storia, che viene raccontata con un tono pulito e pacato, che fa da contraltare alle turbolenze emotive di queste due studentesse all'ultimo anno di liceo che partecipano a un programma di scambio linguistico. Fanny (Lilith Grasmug), che vive a Strasburgo, arriva a Lipsia e si trasferisce da Lena (Josefa Heinsius) e sua madre, Susanne (Nina Hoss). Sono tutti appartenenti alla classe media e vivono in case economicamente agiate ma sono emotivamente distanti o instabili.

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Susanne ha recentemente rotto con il suo fidanzato di lunga data, non lavora e ha un problema di alcolismo. Lena, che sfoggia un taglio di capelli mullet ed è una ribelle con molte cause, tra cui il veganismo, l'ambientalismo e il femminismo, ha assunto il ruolo di tutrice della madre e le fornisce sostegno emotivo. È schietta e feroce, e l'attivismo è il suo modo di parlare e di affrontare la situazione traballante a casa e insomma nel mondo. Fanny è invece più silenziosa: non sembra essere vicina ai suoi genitori e ammette di essere stata vittima di bullismo a scuola.

Quando Fanny incontra Lena, inventa storie su di sé e sulla sua vita, in parte perché vuole sembrare più interessante agli occhi della sua nuova amica e in parte perché è così che affronta la realtà. È logico che Fanny si inventi delle storie, visto che tanti conflitti e problemi stanno distruggendo la Madre Terra e Lena protesta contro la maggior parte di essi.

L'adolescente ribelle è una figura piuttosto stereotipata, ma nel film di Burger i personaggi sono complessi, affascinanti, accattivanti; ciò è dovuto anche all'abile scrittura (la sceneggiatura è stata scritta dalla regista in collaborazione con Léa Mysius) e alle interpretazioni delle protagoniste Grasmug e Heinsius. Le due hanno un'ottima chimica e incarnano perfettamente quella strana fase della vita in cui la propria identità è fluida e c'è spazio per l'esplorazione - Fanny e Lena legano anche in modo sottile ed erotico - e questo aggiunge energia e convinzione alla storia. Gran parte della tensione drammatica del film deriva dall'anticipazione di ciò che accadrà quando le bugie di Fanny verranno alla luce.

Ma l'epilogo della storia è piuttosto insoddisfacente ed è in realtà l'elemento più debole del film, come un silenzioso e distante rombo di tuono emanato da una minacciosa nube temporalesca. A quanto pare, non tutte le lingue straniere possono avere una traduzione soddisfacente.

Langue étrangère è prodotto dalla francese Les Films de Pierre, dalla tedesca Razor Film Produktion e dalla belga Les Films du Fleuve, mentre Goodfellas gestisce le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 20/02/2024: Berlinale 2024 - Langue Étrangère

30 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Lilith Grasmug, Josefa Heinsius, Nina Hoss, Jalal Altawil, Marie Ange Luciani, Claire Burger
© 2024 Dario Caruso for Cineuropa - dario-caruso.fr, @studio.photo.dar, Dario Caruso

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