24/02/2024 - BERLINALE 2024: Markus Stein presenta un ritratto approfondito dell'artista tedesco gay Jürgen Baldiga, noto per aver documentato la vita a Berlino Ovest durante gli anni dell'AIDS

Oggi, la parte occidentale di Berlino è ancora un paradiso per i club gay, locali storici che affondano le loro radici nella vibrante sottocultura queer di Berlino Ovest. Gli anni '70 e '80 hanno portato, con l’AIDS, una tragedia indicibile, e la comunità è stata decimata proprio come quella di San Francisco. Quest'epoca a Berlino è documentata in modo molto personale dal lavoro di un artista e fotografo della Germania Ovest di nome Jürgen Baldiga, che nei suoi diari si descriveva come una "personalità gay" verso la fine della sua breve vita. Ora il regista berlinese Markus Stein attinge ai vasti archivi personali dell'artista per dirigere Baldiga - Unlocked Heart, presentato in anteprima nella sezione Panorama della 74ma Berlinale.

Baldiga è il secondo documentario del regista che racconta la vita degli uomini gay in Germania alla fine del XX secolo. Scritto da Ringo Rösener e basato sul lavoro di montaggio di Brigitte Maria Schmidle, il film di Stein è il secondo documentario recente su Baldiga dopo Rescue the Fire (2019) di Jasco Viefhues.

Nato nel 1959 a Essen, Baldiga si è trasferito a Berlino poco più che ventenne e ha lavorato come cuoco e sex worker, dedicandosi al contempo ad attività creative. Secondo i suoi diari, Baldiga era interessato soprattutto a documentare le persone ai margini della società. Tuttavia, sebbene non abbia mai smesso di esprimersi attraverso l'arte, ha lottato fisicamente ed emotivamente dopo aver contratto l'HIV da uno dei suoi partner a metà dei vent'anni. Da quel momento ha iniziato a fotografare febbrilmente se stesso e la sua vita per "fermare il tempo – o meglio, per catturare la vita", come ha scritto.

Questo ha portato al suo enorme archivio personale di foto e video, insieme a un'ampia raccolta di diari, a cui Stein attinge in massa. Il film assume la voce e la prospettiva di Baldiga leggendo estratti dei suoi diari, che spesso scriveva in terza persona, ed è accompagnato da una sottile colonna sonora elettronica di Manuela Schininà e Eike Hosenfeld. La seconda metà del film si immerge pesantemente nella lotta di Baldiga contro l'AIDS, con brani di scrittura profondamente emotivi tratti dai suoi diari e accompagnati da foto intime di Baldiga, dei suoi amici e dei suoi amanti. Come figura pubblica, Baldiga ha cercato di destigmatizzare l'AIDS, ma ha anche affrontato le sue nuove frustrazioni, provenienti da una vita piena di sesso senza fine e di feste spensierate. La sua vita con l'AIDS è ulteriormente contestualizzata attraverso interviste a uomini tedeschi che hanno vissuto la crisi dell'AIDS e a medici professionisti che commentano la gravità del virus.

Stein combina in modo fluido filmati e foto d'archivio, interviste, estratti di diari parlati e rievocazioni storiche per creare un ricco ritratto della vita dell'artista a Berlino, con particolare attenzione alla sua vita con l'AIDS e a come questa abbia influenzato il suo lavoro e i suoi obiettivi creativi. Suddiviso in sette parti con un proprio titolo, il film non include alcun testo, lasciando che ogni intervistato e ogni foto o video parlino da soli. Baldiga funge anche da generosa retrospettiva del lavoro dell'artista meno conosciuto, che spazia da fotografie altamente esplicite e messe in scena di se stesso a ritratti candidi di amici. Per la maggior parte in bianco e nero, le foto sono spesso assemblate insieme nell'inquadratura, a dimostrazione di una stupefacente collezione di fotografie prima che Baldiga si togliesse la vita nel 1993.

Baldiga - Unlocked Heart è una produzione della tedesca Hoferichter & Jacobs; le vendite internazionali sono guidate da Autentic.

(Tradotto dall'inglese)