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IBIZA 2024

Recensione: Un volcán habitado

di 

- David Pantaleón e José Víctor Fuentes mostrano in un documentario bellissimo e terribile come la vita quotidiana si trasforma in seguito a un'eruzione vulcanica sull'isola canaria di La Palma

Recensione: Un volcán habitado

Proiettato nell'ambito del concorso Panorama dell'ottavo Festival Internacional de Cinema Independent d´Eivissa – Ibizacinefest, dopo aver già ricevuto consensi in manifestazioni come Visions du Réel, Seminci, Cinespaña Toulouse e Márgenes (dove ha vinto il Premio Jurado Escáner), Un volcán habitado è un film di non-fiction diretto da José Víctor Fuentes (A veces el amor) e David Pantaleón, il cui precedente lavoro, anch'esso ambientato nelle Isole Canarie, è stato Rendir los machos [+leggi anche:
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Come in quel film, anche qui il paesaggio diventa l'unico, vero protagonista: il vulcano del titolo domina ogni singolo fotogramma del film, perché anche quando sullo schermo non vediamo molto altro che oscurità, l'argomento discusso dalle voci che sentiamo è direttamente collegato al suo violento risveglio. Il 19 settembre 2021, infatti, l'isola di La Palma, dopo mezzo secolo di pace sismica, è stata sconvolta dall'eruzione di un nuovo vulcano, fino ad allora dormiente. Tutti i media hanno coperto l'evento nel dettaglio e hanno persino viaggiato con le loro troupe nell'arcipelago per mostrare in diretta le disastrose conseguenze e le misure adottate per salvare le persone, gli animali e la terra dalla valanga di lava.

Ma ciò che Un volcán habitado riesce a fare, a differenza di centinaia di altri reportage, è mostrare la tragedia da una prospettiva quotidiana: un evento terribile con cui ogni abitante dell'isola ha dovuto convivere, in prima persona e armato di solidarietà. Attraverso conversazioni registrate sui telefoni cellulari, diversi amici si chiedono aiuto, si informano, criticano il sensazionalismo dei media e, soprattutto, si danno reciprocamente incoraggiamento, sostegno e affetto.

Pantaleón e Fuentes riescono a farci rivivere da un punto di vista intimo (il lato B che non è stato mostrato in televisione) quella catastrofe che ha cambiato per sempre il corso di un'isola, soprattutto dal punto di vista economico, visto che le sue case e le sue fonti di ricchezza sono state rase al suolo. Lo fanno con una macchina da presa attenta all'inquadratura e ai dettagli, capace di trasmettere la bellezza travolgente dell'eruzione e dei fiumi di lava accanto, ad esempio, ai cavalli che continuano a pascolare mentre sullo sfondo romba la nube di cenere espulsa dal cratere.

Altri momenti impagabili di questo splendido documentario sono gli abitanti che si uniscono per spazzare chili di cenere dai tetti delle loro case e i bambini del luogo che giocano in mezzo a questa polvere vulcanica che imbianca tutto. C'è anche una scena in cui un'anziana signora ricorda le passate eruzioni vulcaniche mentre la vita va avanti, nonostante a pochi chilometri di distanza ruggisca una bestia naturale e indomabile: un mostro spaventosamente feroce che è venuto a trovarli e con il quale queste persone non hanno potuto fare altro che convivere, restando unite di fronte alle avversità.

Un volcán habitado è una produzione di Chukumi Studio. Kino Rebelde si occupa delle sue vendite internazionali.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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