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BERLINALE 2024 Generation

Recensione: Comme le feu

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- BERLINALE 2024: Nel film di Philippe Lesage premiato in Generation, l'inferno saranno anche gli altri, ma i demoni più spaventosi si annidano nei nostri cuori e nelle nostre menti

Recensione: Comme le feu
Carlo Harrietha, Paul Ahmarani, Sophie Desmarais, Aurélia Arandi-Longpré, Noah Parker, Antoine Marc Marchand-Gagnon, Arieh Worthalter e Guillaume Laurin in Comme le feu

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scheda film
]
di Philippe Lesage, che è stato presentato nella sezione Generation 14plus della Berlinale, vincendo il premio principale della sezione (leggi la news), inizia un po' come un film horror. Una famiglia parte per un viaggio verso una baita remota per stare con il vecchio amico del padre e gli altri suoi ospiti. Per arrivarci – o per uscirne – non c'è altro mezzo che l'aereo, che trasporta anche tutto il cibo e il vino. Anzi, troppo vino. Se si trattasse di un film di paura, un male oscuro farebbe la sua comparsa, sbucando dal bosco o rintanandosi in soffitta...

Ma in realtà sono altri i tipi di mostri che si manifestano, perché si scopre che il capofamiglia Albert (Paul Ahmarani), un acclamato sceneggiatore che ha visto giorni migliori, ha portato con sé un bagaglio emotivo non indifferente. Un tempo lavorava a stretto contatto con il padrone di casa, il regista di successo Blake (Arieh Worthalter), che ora ha virato dalla fiction al documentario e non ha più bisogno di Albert. O forse è successo il contrario?

Ogni volta che questi due si siedono a cena con il resto degli ospiti, tutta la vecchia rabbia, le frustrazioni e l'ansia tornano in superficie. I figli di Albert, Max (Antoine Marchand-Gagnon) e Aliocha (Aurélia Arandi-Longpré), tra la fine dell'adolescenza e i vent'anni, cercano di tranquillizzare il padre quando esagera, perché conoscono fin troppo bene le sue abitudini e la sua tendenza a eccedere con l’alcol. Allo stesso tempo, Jeff (Noah Parker), amico di Max, si prende una cotta segreta per Aliocha, un'aspirante scrittrice che, nonostante le abbiano dato un nome maschile, è molto femminile e seducente. L’uomo ammira anche Blake, che ha una relazione segreta con Aliocha, il che rende la vita di Jeff una strada infernale, lastricata di frustrazione e rabbia.

In campagna, il gruppo si dedica ad attività come la caccia, la pesca e la canoa giù per un fiume che scorre veloce, il che aggiunge tensione alla storia e rappresenta perfettamente la selvaticità e il tipo di mascolinità primordiale mostrata da Albert, Blake e Jeff. Questi tre riescono a malapena a trattenere le emozioni o a gestirle in modo sano, mentre la componente femminile del gruppo, che include anche l'amica attrice e la montatrice di Blake (Sophie Desmarais e Irène Jacob), sembra tenere duro o rimanere in silenzio per quieto vivere, il che punta chiaramente il dito contro il patriarcato, un mostro del passato che ancora infesta il presente.

Il film è composto da lunghe scene o sequenze senza molti tagli, intervallate da suoni inquietanti o da musiche piuttosto intense, che fanno pulsare Comme le feu – un film riuscito e curioso – di paura e terrore. Può anche essere facilmente letto come il ritratto di una famiglia disfunzionale, che all'esterno sembra normale, ma che è soffocata dalla frustrazione e dal timore del rifiuto, o che semplicemente non si piace.

Il film presenta anche alcuni elementi più leggeri, come una bella scena di ballo in stato di ebbrezza, quando tutti sono abbastanza intorpiditi dall'alcol da godere della reciproca compagnia. L'inferno sono gli altri, come scrisse Sartre, anche se non vanno in giro con maschere da hockey e un lungo coltello.

Comme le feu è un film canadese-francese, prodotto da Productions l’Unité Centrale e Shellac Sud. I diritti mondiali sono affidati a Be for Films.

(Tradotto dall'inglese)

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