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BERLINALE 2023 Forum

Recensione: Between Revolutions

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- BERLINALE 2023: Il documentario di Vlad Petri offre uno sguardo avvincente sulla storia della Romania e dell'Iran

Recensione: Between Revolutions

Dopo aver lanciato il suo primo lungometraggio documentario, Where Are You Bucharest, nel 2014, il regista rumeno Vlad Petri torna al genere con Between Revolutions [+leggi anche:
trailer
intervista: Vlad Petri
scheda film
]
, un documentario proiettato al Forum della Berlinale, che combina filmati d'archivio e lettere fittizie per esplorare due insurrezioni diverse (per certi aspetti) ma abbastanza simili: la rivoluzione islamica del 1979 in Iran e la rivoluzione rumena del 1989.

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Un particolare punto di forza del primo documentario di Petri, che vinse il premio per la miglior opera prima ai Gopo Awards 2015, era il modo in cui catturava la rabbia e la delusione della società rumena durante le proteste causate da una riforma del sistema sanitario e presto trasformatesi in qualcosa di più grande. Con Between Revolutions, il regista si muove in un territorio simile, quello dei disordini civili, ma utilizza filmati d'archivio provenienti sia dalla Romania che dall'Iran per mostrare come una società possa soccombere all'intensità di una rivoluzione e con quali risultati. L'idea pervasiva dietro l'approccio di Petri è che "le vittorie possono essere confiscate" e che, il più delle volte, le speranze e i desideri delle persone normali vengono ignorati da coloro che prendono il potere in un paese.

I lungometraggi realizzati esclusivamente con filmati d'archivio possono risultare piuttosto aridi e poco invitanti, soprattutto quando sullo schermo non vengono fornite informazioni sulle immagini, ma questo non è il caso di Between Revolutions: Petri colloca le immagini nel contesto di una conversazione epistolare (immaginaria) tra la rumena Maria e l’iraniana Zohra, due buone amiche che hanno studiato insieme alla facoltà di medicina di Bucarest prima che Zohra decidesse di tornare a Teheran non molto tempo prima della rivoluzione islamica. Le lettere delle due donne (lette da Victoria Stoiciu e Ilinca Hărnuţ) sono state scritte da Lavinia Branişte (co-autrice del film, insieme a Petri) sulla base di documenti provenienti dagli archivi dei servizi segreti rumeni. Senza commentare direttamente le immagini che vediamo sullo schermo, queste lettere suscitano un'emozione straordinaria, parlano di speranze e disperazione, degli sforzi delle donne per andare avanti e della loro rassegnazione, trasportando il pubblico del film in un'epoca ormai lontana e dando voce alle donne di quel tempo. Il risultato è più che convincente; è ammaliante.

Petri trova modi fantasiosi per sottolineare le somiglianze tra le due rivoluzioni e le due culture. Anche se i due eventi si sono verificati a distanza di un decennio, si sincronizzano in modo inquietante: mentre la rivoluzione islamica, accolta con tanta speranza dalla società iraniana, si concludeva con l'arrivo di nuove leggi restrittive della libertà delle persone emanate dal governo teocratico di Ruhollah Khomeini, negli anni '80, i rumeni affrontavano la penuria alimentare causata dall'ossessione del dittatore Nicolae Ceauşescu di ripagare il debito estero del paese. E sebbene la rivoluzione del 1989 in Romania abbia generato molto entusiasmo, gli anni '90 hanno dimostrato che le società sono piuttosto riluttanti al cambiamento. Petri ha trovato anche filmati delle due società che si rispecchiano gli uni con gli altri: ad esempio, le immagini di una bandiera americana bruciata dai rivoluzionari nel 1979 sono seguite più avanti dall'incendio di uno degli onnipresenti ritratti di Ceauşescu nel 1989.

Oltre a mostrare immagini che gran parte del pubblico probabilmente non ha mai visto prima, l'effetto duraturo del documentario va oltre le rivoluzioni e i disordini civili. Dopo la proiezione, rimane l'impressione che, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dal paese di origine, le delusioni più amare della "grande storia" possano essere addolcite (se non superate) dalle amicizie e dall'amore che proviamo per i nostri cari.

Between Revolutions è prodotto da Activ Docs (Romania), e coprodotto da Restart (Croazia) e da una società di produzione iraniana di cui non è noto il nome (per motivi di sicurezza). Le sue vendite internazionali sono gestite da CAT&Docs.

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(Tradotto dall'inglese)

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