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SARAJEVO 2023 Concorso

Recensione: Medium

di 

- Nel suo secondo lungometraggio Christina Ioakeimidi propone uno studio competente e ricco di emozione sull'amore giovanile

Recensione: Medium
Aggeliki Beveratou in Medium

Durante una delle famigerate ondate di caldo ad Atene, la sedicenne Eleftheria (Aggeliki Beveratou nella sua opera prima) e sua sorella maggiore Alexandra (Katerina Zisoudi) condividono un appartamento. Non c'è aria condizionata, le finestre sono spalancate, le tende tirate, eppure la malinconia appiccicosa della fine dell'estate permea le immagini del secondo lungometraggio di Christina Ioakeimidi, Medium [+leggi anche:
trailer
intervista: Christina Ioakeimidi
scheda film
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. Il film, che si contende il premio Heart of Sarajevo nel concorso principale del Festival di Sarajevo di quest'anno, è una versione rallentata di una storia adolescenziale. Il nome di Eleftheria significa libertà, ma lei si sente come bloccata tra il lutto per la recente morte della madre, l'adattamento nella nuova famiglia del padre e la gestione delle ultime fasi della gravidanza della sorella - motivo per il quale la ragazza del nord della Grecia si è temporaneamente trasferita ad Atene.

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In quanto studio sul personaggio, Medium riesce a mantenere una distanza adeguata tra la sua protagonista adolescente e una comprensione più sfumata del mondo da parte degli adulti. Ciò comporta una forma di narrazione emotiva, esaltata dalla camera a mano di Petros Noussias che segue e affronta Eleftheria quando necessario. Durante la fine delle loro vacanze esitve nella loro casa surrogata ad Atene, tra un triangolo di obblighi, Eleftheria decide di uscire. Il tempo trascorso con il suo vicino di casa Angelos (Nikolakis Zeginoglou), uno studente di medicina di 26 anni, è ciò che trasforma il suo mondo, con la loro storia che si sviluppa piano piano, fino a esplodere in momenti di gloriosa impermanenza. Questo amore giovanile è autentico e indescrivibile, ma naturalmente ha un costo. Passando notti intere a sgattaiolare via da casa, abbandonando la sorella e ignorando il padre, la protagonista preferisce vivere con Angelos nell'incertezza.

Ma le cose semplici non sono mai così semplici. Uno sguardo alla vita di Angelos rivela una famiglia disastrata, un ex partner maschile e, curiosamente, un'amica medium. Anna (Martha Fritzila) appare come un personaggio straordinario con una ricca storia alle spalle, ma le viene dedicato poco tempo sullo schermo mentre la vita sfarzosa ma traumatica di un'eccentrica cartomante diventa un argomento che lega la coppia. Anche se viene insinuato che Eleftheria stessa abbia il dono di essere una medium, questa linea narrativa è ambigua e finisce per distrarre più che aiutare. Di conseguenza, il titolo del film si addice di più alla posizione mediana della protagonista tra le storie di tutti gli altri, piuttosto che a una relazione diretta con il soprannaturale.

Medium è il secondo film di Ioakeimidi dopo Harisma del 2010, e l'intervallo tra i due lavori non ha fatto altro che affinare la sua sensibilità di regista. Lei e Beveratou sono riuscite a catturare il modo insicuro ma saldo con cui una giovane donna innamorata si muove nel mondo, a testa alta. Allo stesso tempo, si concede la vulnerabilità alla quale ci si abbandona solo una volta nella vita, la prima. Medium gestisce così i meccanismi di identificazione attraverso l'amore, il crepacuore e la solitudine, per dare vita a un film efficace e opportunamente libero, che parla della sopravvivenza alla prima storia d'amore.

Medium è una produzione tra Ekso Productions (Grecia) e Red Carpet (Bulgaria). Wide Management ne gestisce le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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