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CANNES 2023 Proiezioni speciali

Recensione: Il teorema di Margherita

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- CANNES 2023: Una talentuosa matematica devia improvvisamente dalla sua traiettoria e scopre la vita vera in un film divertente e senza pretese diretto da Anna Novion

Recensione: Il teorema di Margherita
Ella Rumpf in Il teorema di Margherita

"Ogni numero pari maggiore di 2 può essere espresso come somma di due numeri primi”. Formulata nel 1742, la congettura di Goldbach è uno dei più antichi problemi irrisolti della teoria dei numeri e della matematica, e svolge un ruolo centrale ne Il teorema di Margherita [+leggi anche:
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intervista: Anna Novion
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, terzo lungometraggio della regista franco-svedese Anna Novion (presente nel 2008 alla Semaine de la Critique con Les Grandes Personnes [+leggi anche:
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), presentato come proiezione speciale nella Selezione Ufficiale del 76° Festival di Cannes. Ma non preoccupatevi se non siete appassionati di matematica: non avete bisogno di conoscenze specialistiche per godervi questo film ben fatto, divertente e senza pretese, che racconta il risveglio di una giovane prodigio nel mondo esterno e la sua intensa passione scientifica.

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"La matematica? Non potrei vivere senza". Marguerite (Ella Rumpf, perfetta) è una matematica di talento che lavora alla sua tesi sui numeri primi all'École Normale Supérieure sotto la guida del professor Werner (Jean-Pierre Darroussin). La sua vita di giovane donna dallo sguardo austero dietro gli occhiali è dedicata alla ricerca, al calcolo e al lavoro costante, ovunque e da sola, all’insegna della triade  "fatti, ragionamenti, prove". Il suo Santo Graal consiste nel risolvere la congettura di Goldbach. Ma il suo status e la sua fiducia crollano quando Lucas (Julien Frison), un affascinante dottorando di Oxford del quale aveva respinto le avances, le fa notare pubblicamente un errore di dimostrazione che manda in frantumi tre anni di ricerche. Sconvolta da questo fallimento e profondamente ferita dalla decisione di Werner di non seguirla più, giudicandola troppo ambiziosa e immatura ("la matematica non può tollerare alcun sentimento"), Marguerite lascia la scuola. È una decisione con conseguenze di vasta portata (deve rinunciare a una carriera di alto livello e restituire 44.000 euro all'ENS) che nessuno capisce, tanto meno sua madre (Clotilde Coureau), insegnante di matematica in un liceo di provincia. Così Marguerite si ritrova sola, in una vita reale in cui è totalmente all'oscuro dei codici sociali (trovare un lavoro, mettere da parte le sue ossessioni per la logica, imparare a convivere con personalità molto diverse dalla sua - con Sonia Bonny - e imparare a condividere e ad amare), che affronterà nel suo personalissimo modo. Ma il virus della matematica è tenace...

Da Pi-Il teorema del delirio o A Beautiful Mind, passando per Will Hunting e X+Y [+leggi anche:
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, la febbre della matematica è scoppiata più volte al cinema, anche se non è un tema facile da affrontare. La scelta di Anna Novion di utilizzare un'angolazione intima, quella di un viaggio iniziatico, e di un tono al limite della commedia, fa sì che il film risulti simpatico e spesso divertente, ma anche che applichi formule preconfezionate in modo piuttosto meccanico. Il risultato è fresco, complessivamente, grazie a una protagonista pittoresca interpretata da un'attrice da tenere d'occhio.

Prodotto da TS Productions in coproduzione con la svizzera Beauvoir Film, Il teorema di Margherita è venduto da Pyramide International.

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(Tradotto dal francese)

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