email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM / RECENSIONI Grecia / Germania / Macedonia del Nord

Recensione: Behind the Haystacks

di 

- Un esordio di spessore quello di Asimina Proedrou, che esplora le ambiguità morali e le tensioni sociali al confine greco, con l'imprimatur della candidatura all'Oscar

Recensione: Behind the Haystacks
Eugenia Lavda in Behind the Haystacks

È il 2015, al confine settentrionale della Grecia, e Stergios (Stathis Stamoulakatos) sta annegando nei debiti. Così inizia Behind the Haystacks, opera prima della regista e sceneggiatrice greca Asimina Proedrou, presentata in concorso al Balkan Film Festival di Roma (leggi la news). Il film è stato anche scelto come candidato greco agli Oscar di quest'anno per il miglior lungometraggio internazionale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Come dimostrano la vita reale e il recente cinema europeo, c'è sempre qualcuno che offre una soluzione rapida ai problemi finanziari, e quasi sempre si tratta di trafficare migranti attraverso il confine. In Behind the Haystacks, questo è il lago di confine Doiran, e quel qualcuno è il cognato di Stergios, un uomo dagli affari loschi. Contro il parere della moglie Maria (Eleni Ouzounidou), devota donna di chiesa, Stergios accetta il rischioso lavoro in segreto. Nel frattempo, la figlia adolescente Anastasia (Eugenia Lavda) cerca di costruirsi una vita al di fuori della bolla opprimente della sua casa. Ma una tragedia arriverà a rompereuna narrazione ingannevolmente semplice di armonia familiare.

Il successo nazionale del cortometraggio Red Hulk di Proedrou del 2013 era già un buon biglietto da visita. Premiato in due importanti festival greci, il film l'ha resa una regista da tenere d'occhio e ha mostrato la sua capacità di sviscerare minuziosamente questioni socio-politiche attraverso l’esplorazione di un singolo individuo. In Behind the Haystacks, l'autrice elabora questa complessa relazione con l'aiuto di una struttura in stile Rashomon, in cui ogni parte si basa sugli eventi mostrati aggiungendo un diverso punto di vista. Il film racchiude la sua tragedia in un triangolo, nella condanna, nell'impossibilità di andare avanti indenni.

Il direttore della fotografia Simos Sakertzis distilla la visione poetico-politica di Proedrou in un mix di riprese a mano, sottolineando lo stato psicologico sconvolto di ogni singolo personaggio. Il mondo per Stergios è veloce, ripetitivo e spesso assordante, per cui non può fare a meno di rimanere indietro. Vincolato dal peso dei suoi debiti e dai retaggi dell'aggressività patriarcale che lo attraversano, il padre esiste in un universo cinematografico composto da fondali pesanti e ineffabile solitudine, inquadrato più spesso da solo che con gli altri. La parte di Maria è costellata di preoccupazioni e confusione: la messa a fuoco a cremagliera e il rapido spostamento delle scene lasciano i loro segni sulla sua percezione, mentre la dicotomia morale del bene contro il male che l'ha guidata fino a quel momento si divide e si deforma. La sua fedeltà alla chiesa e ai valori cristiani la intrappola nel dubbio e nella passività; è perfettamente logico che il suo capitolo sia quello che si trova nel mezzo, bloccato tra due opposti polari. Dopotutto, molte madri in strutture familiari tradizionali come questa si trovano in una posizione di mediazione ma accondiscendente.

Un film ricco, che investe nella vita interiore dei suoi personaggi, Behind the Haystacks testimonia la visione registica di Asimina Proedrou e preconizza i suoi futuri successi. Pur non limitandosi a un genere – che sia il dramma sociale o il thriller psicologico – il film tocca con mano i temi che oggi lacerano l'Europa: il rifiuto collettivo e la complicità politica attraverso l'oppressione strutturale. Proedrou, tuttavia, affronta questi temi con una tale attenzione, sia dal punto di vista estetico che etico, che il film emerge come una diagnosi tagliente (ma comunque altamente poetica) del presente.

Behind the Haystacks è una produzione greca della società di Atene Argonauts Productions, in coproduzione con la tedesca Fiction Park e Sektor Film (Macedonia del Nord). TVCO cura le vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy