Recensione: Un silence si bruyant
- La star francese Emmanuelle Béart ha rivelato di essere stata vittima di incesto e ha co-diretto con Anastasia Mikova un documentario scioccante ma estremamente rispettoso su questo argomento tabù

Nel 2023 la star francese Emmanuelle Béart ha rivelato di essere stata vittima di un incesto, dopo aver collaborato con la regista di origine ucraina Anastasia Mikova (Woman [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Anastasia Mikova e Yann Ar…
scheda film]) per realizzare il documentario Un silence si bruyant, appena proiettato a Hot Docs nell'ambito della sezione The Changing Face of Europe dell’EFP.
Nel film la Béart parla molto poco dei suoi abusi. È invece determinata a cercare di capire ascoltando gli altri, in particolare quattro persone di età compresa tra gli 11 e i 52 anni. All'inizio del film, vediamo Norma, la più schietta delle protagoniste, che mette in scena uno spettacolo personale che tratta le conseguenze dello stupro subìto dal suo patrigno nel corso di dieci anni.
Joachim ha subìto abusi da entrambi i genitori per tutta l'infanzia e, 20 anni dopo, sporge denuncia in tribunale. Sono ormai più di due anni che aspetta che vengano interrogati e un giudice gli dice che, in termini giudiziari, questo è solo l'inizio, anche se il suo calvario dura da decenni.
Il nocciolo della questione è che, a causa del tabù dell'incesto e della cultura del silenzio che lo circonda, la società e il sistema giudiziario non solo sono poco attrezzati per gestire questi casi, ma la legge di fatto favorisce i colpevoli, analogamente a quanto abbiamo imparato riguardo allo stupro negli ultimi dieci anni. Sarah, madre di una bambina di 11 anni il cui padre ha abusato di lei per anni, lo ha sperimentato in modo sconvolgente. La coppia era divorziata e quando la figlia le ha detto che il padre la toccava, Sarah si è rivolta alla polizia. Gli esperti hanno concluso che era Sarah a soffrire della "sindrome di alienazione parentale" e hanno confermato i diritti di custodia condivisa del padre. Per questo motivo il governo francese ha istituito Ciivise, una commissione indipendente il cui presidente elabora in modo convincente il circolo vizioso legale in cui spesso si trovano le vittime. La conclusione è che la legge e la cultura sono indissolubilmente intrecciate. "Quando racconto alla gente quello che mi è successo, c'è qualcosa che non mi torna", dice Béart. È come se il tabù avesse creato un muro invisibile intorno alla percezione delle persone.
Pascale è la più anziana del gruppo e aveva represso i suoi ricordi così a fondo da non sapere cosa le stesse accadendo quando, all'età di 35 anni, ha iniziato ad avere improvvisi attacchi di panico, fobie e momenti di opprimente tristezza. A 50 anni ha iniziato a ricostruire i suoi ricordi e a rimettere insieme la sua vita.
Uno psicologo specializzato in incesto spiega il meccanismo attraverso il quale la vittima a volte crede di provare piacere, il che aggiunge un ulteriore strato di colpa e vergogna. Ma si tratta solo di fisiologia: gli organi sessuali sono pieni di nervi e si può provare qualcosa, anche se non è piacere.
Joachim prova raramente tristezza o gioia e, nonostante abbia una famiglia, ha provato piacere solo se questo comportava anche dolore o pericolo. Norma ha avuto rapporti sessuali senza sentire niente, tanto meno un orgasmo, per 12 anni. Stremati emotivamente, fisicamente e psicologicamente, lottano contro quello che apparentemente è il mondo intero: le vittime vengono regolarmente non credute, il che le fa chiudere ancora di più.
I co-registi, che appaiono entrambi spesso sullo schermo, sono estremamente cauti e rispettosi, e la pesantezza del tema è compensata da un'atmosfera di tenerezza e compassione. La fotografia passa spesso da primi piani a una visione a volo d'uccello, come se volesse darci sia le impressioni dettagliate che il quadro d'insieme. Ci sono frammenti di animazione semplici e simbolici che ritraggono i bambini in ambienti turbolenti, mentre la colonna sonora è composta da un'ossessionante musica per pianoforte e da percussioni che creano suspense.
Un silence si bruyant è prodotto dalla francese Haut et Court.
(Tradotto dall'inglese)
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.