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CANNES 2024 Un Certain Regard

Recensione: I dannati

di 

- CANNES 2024: Roberto Minervini passa dal documentario alla fiction storica con un film ambientato durante la guerra di Secessione americana che cerca riferimenti ai tempi moderni

Recensione: I dannati

Coincidenze. Nelle sale di tutto il mondo circola il film di Alex Garland Civil War, che racconta uno scenario ipotetico in cui negli Usa contemporanei scoppia una seconda guerra civile, e il documentarista italiano Roberto Minervini presenta in anteprima nella sezione Un Certain Regard del 77mo Festival di Cannes la sua prima opera di finzione, I dannati [+leggi anche:
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, ambientato durante la guerra di Secessione americana. Il film arriva in contemporanea nelle sale italiane con Lucky Red da giovedì 16 maggio.

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Inverno del 1862, in pieno conflitto. Una piccola compagnia di volontari dell'esercito dell’Unione è inviata a presidiare le terre inesplorate dell’Ovest. La storia si dipana con un andamento lento, tra marce silenziose in un terreno innevato e lunghe attese, in una sorta di Deserto dei Tartari western, durante le quali i giovani soldati e gli ufficiali si dedicano alla manutenzione delle armi, la cura dei cavalli, la guardia al perimetro dell’accampamento, la preghiera, una partita a baseball. I protagonisti si delineano gradualmente: tre giovanissimi fratelli con il padre, molto religiosi e convinti di combattere per una giusta causa, l’ufficiale più riflessivo, quello più risoluto (gli interpreti sono Noah, Judah e Tim Carlson, Jeremiah Knupp, René W. Solomon, Cuyler Ballenger). Dopo una scaramuccia con i soldati sudisti, qualcuno parte in avanscoperta per unirsi ai soldati nordisti sconfitti in Virginia. Da notare come negli scontri i secessionisti siano visti come ombre lontane e minacciose, in controluce (bella una delle sequenze finale) e senza una identità. Esattamente come gli indiani nel film western classici.

Negli scarni dialoghi davanti al fuoco, i soldati esprimono la filosofia del film. Per alcuni, combattere coloro che voglio ridurre in schiavitù altri esseri umani significa semplicemente stare dalla parte del giusto, nel nome di Dio. Per altri, uccidere i propri fratelli è solo questione di sopravvivenza, nonostante l’insensatezza della guerra. È evidente che la sceneggiatura di Minervini, affrontando con un “period film” un aspetto fondativo dell'esperienza storica statunitense, cerca riferimenti ai tempi moderni e agganci con la realtà, non solo americana. I “dannati” del titolo probabilmente siamo tutti noi, costretti a combattere o a osservare altri che combattono i propri fratelli.

Il regista, basato da molti anni negli Usa, ha affrontato da documentarista i diversi volti della società del nuovo continente, sin dalla “trilogia texana” e continuando con Louisiana (The Other Side) [+leggi anche:
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, sui tossicodipendenti, e Che fare quando il mondo è in fiamme? [+leggi anche:
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, sul razzismo. Queste visioni erano già in bilico tra documentario e fiction e il salto con The Damned non è traumatico. Minervini mantiene il suo stile molto attento alla composizione estetica dell’immagine (anche se il suo direttore della fotografia storico è stato sostituito da Carlos Alfonso Corral) con l’uso di lenti corte e una messa a fuoco ravvicinata. Il riferimento più logico di questo suo minimalismo ci sembra essere alla poetica cinematografica della filmmaker indipendente Kelly Reichardt, che ha esplorato, con ritmi lenti, comunità rurali e personaggi ai margini della società. Per Reichardt, che si è misurata con il western con il bellissimo Meek's Cutoff, e poi con First Cow, “un film è, essenzialmente, una serie di rivelazioni. Non mi interessa riassumere tutto. È tutto là fuori".

The Damned è prodotto da Okta Film (Italia) e Pulpa Film (Italia/Stati Uniti) con Rai Cinema, in coproduzione con Michigan Films e BeTV (Belgio) e Stregonia (Italia). La distribuzione internazionale è curata dalla francese Les Films du Losange.

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Photogallery 16/05/2024: Cannes 2024 - The Damned

7 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Jeremiah Knupp, Rene Wachner-Solomon
© 2024 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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