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CANNES 2024 Concorso

Recensione: Emilia Perez

di 

- CANNES 2024: Jacques Audiard riesce brillantemente nella sua incredibile scommessa di un musical a tema narcos con un film che celebra con calore la libertà del cambiamento

Recensione: Emilia Perez
Karla Sofía Gastón in Emilia Perez

"Amare le donne, perdonare gli uomini". Jacques Audiard ha deciso di compiere una nuova metamorfosi cinematografica, questa volta nel cuore del tribunale della coscienza piuttosto che nelle vere aule di giustizia, dove si annidano la corruzione del potere e l'ombra dei crimini impuniti. Questa volta si è imbarcato in un musical, un genere altamente rischioso. Se a questo si aggiunge una storia incentrata su un potente narcotrafficante che cambia sesso (e vita) per un suo desiderio profondo, è facile capire quanto la vicenda fosse difficile sulla carta, con un alto potenziale di caduta senza paracadute. E invece, bingo! Con la miracolosa Emilia Perez [+leggi anche:
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, presentata in concorso al 77mo Festival di Cannes, il regista francese (vincitore della Palma d'Oro nel 2015 per Dheepan [+leggi anche:
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) ha trovato la strada giusta per un'opera emozionante.

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"Hai paura? Non averne". Quando l'avvocato Rita (l'impeccabile Zoé Saldaña), rapita per strada e trasportata nella notte fuori Città del Messico in un raduno di pick-up pieni di uomini armati fino ai denti, si trova faccia a faccia con Manitas del Monte, il capo del cartello che domina il mercato delle droghe sintetiche, la giovane donna non ci pensa molto. Ma lui le fa una rivelazione del tutto inaspettata ("voglio essere una donna"), incaricandola della missione segreta (ed estremamente ben pagata) di trovare il chirurgo più bravo e discreto del mondo e di orchestrare la sua scomparsa sotto la sua attuale identità. L'ambiziosa Rita ("per quanto tempo ho chinato la testa, svenduto il mio talento, leccato stivali") accetta, ma non sa che la storia è solo all'inizio ("non si può tornare indietro, né per te, né per me") quando Manitas (che ha una moglie - Selena Gomez - e due figli piccoli) diventa Emilia Perez (la fantastica Karla Sofía Gastón)...

Jacques Audiard innesta la colonna sonora infuocata di Camille e Clément Ducol su una ruota panoramica che spazza via il passato e al tempo stesso lo porta in superficie (la sfilza di atrocità commesse dai narcos, in particolare le sparizioni), e dove l'amore è epifania, con deliziosa naturalezza. I testi delle canzoni non sono ovviamente casuali e la dicono lunga sulle intenzioni del regista ("cambiare i corpi è cambiare la società, cambiare la società è cambiare le menti"), che dà il meglio di sé (e ha una buona scorta di talento) per mettere in scena le coreografie con grande fluidità, ma anche per tessere il filo di una trama (la sceneggiatura è stata scritta con Thomas Bidegain) che gioca sul segreto, la verità e la felicità, il tutto avendo inevitabilmente un lato fabbricato, ma nel senso giusto del termine e tutto per la gioia dello spettatore.

Emilia Perez è prodotto da Why Not Productions e Page 114 con Saint Laurent Productions, France 2 Cinéma e Pathé Films. Le vendite internazionali sono della società statunitense The Veterans.

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(Tradotto dal francese)


Photogallery 19/05/2024: Cannes 2024 - Emilia Perez

18 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Jacques Audiard, Zoe Saldana, Édgar Ramírez, Selena Gomez, Karla Sofía Gascón, Adriana Paz
© 2024 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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