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CANNES 2024 Quinzaine des Cinéastes

Recensione: Savanna and the Mountain

di 

- CANNES 2024: Paulo Carneiro ci porta a Covas do Barroso, in Portogallo, per un ritratto davvero accattivante della lotta della comunità locale contro l'estrazione del litio

Recensione: Savanna and the Mountain

È nella (e con la) terra – nella (e con la) montagna – che iniziamo il nostro viaggio. Seguendo le orme della comunità locale di Covas do Barroso, in Portogallo, navighiamo attraverso l'impresa cinematografica proposta nell'ultimo film di Paulo Carneiro, Savanna and the Mountain [+leggi anche:
intervista: Paulo Carneiro
scheda film
]
, presentato alla Quinzaine des Cinéastes di Cannes. Si tratta di un film ibrido che ritrae le difficoltà della vita reale – e soprattutto la resilienza – di questa comunità. Si tratta di persone che hanno lottato contro i tentativi della società britannica Savannah Resources di creare la più grande miniera di litio europea a cielo aperto nel loro territorio.  

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Il film sceglie uno stile di narrazione favolistico, mescolato a note visive e narrative occidentali, per raccontare questa storia. L'approccio narrativo utilizzato in questo film permette di trovare un giusto equilibrio tra un'atmosfera leggera e accattivante e una forte presa di posizione politica che può facilmente risuonare con il grande pubblico. Una parte del fascino deriva in particolare da chi vediamo sullo schermo e anche da come lo vediamo: gli abitanti di Covas do Barroso che interpretano un ruolo intriso di un leggero tocco di fantasia e di un certo gusto teatrale, mentre rievocano gli eventi che si sono svolti negli ultimi anni.

Mentre veniamo condotti attraverso le diverse stagioni, e mentre la minaccia della miniera a cielo aperto si avvicina e diventa sempre più reale, si possono osservare diverse forme di movimento: ci sono rituali basati sul calendario, diverse processioni che mantengono vivi elementi della memoria culturale e della storia locale. Ci sono anche le cose che le persone cercano di salvare, gli ingredienti che rendono questa la loro casa. Ma si percepisce anche il movimento della comunità stessa, che si trova ad affrontare la situazione della miniera e la cui unità e forza si rafforzano a ogni passo. Il movimento si percepisce anche attraverso l'opportunità di sentire e osservare diverse routine e dinamiche, come se fossimo stati trasportati nello stile di vita di questa città.

In effetti, anche i trasporti sono un tema di primo piano: auto, moto e camion sono segni che collocano molto chiaramente il pubblico in termini di quale parte stiamo seguendo (che si tratti degli eroi o dei nemici). In diverse scene, questi veicoli sono ritratti nel contesto del vasto paesaggio: con l'uso occasionale di inquadrature larghe, i mezzi di trasporto possono farsi strada nel paesaggio, ma il regista mostra comunque che lo scenario, in tutta la sua immensità, prevale sempre.

Tutte le canzoni, composte da Carlos Libo, hanno un tono molto forte. Adottando un approccio lirico caratteristico e cantilenante, le composizioni comportano, da un lato, elementi musicali legati ai suoni degli oggetti in uso nell'agricoltura; dall'altro, alcuni brani trasudano un senso di partecipazione collettiva.

La fotografia ipnotica ci attira, il montaggio preciso ci guida durante il processo, ma è la sensazione generale di positività che proviamo in ogni scena che ci rimarrà impressa, nonostante si tratti di un ritratto di difficoltà. È questa sensazione che eleva ulteriormente il film, rendendolo un bellissimo, sincero e tenero omaggio alla gente di Covas do Barroso, ma anche un segno molto promettente di ciò che il futuro (del cinema e della società) potrebbe riservarci.

Savanna and the Mountain è una produzione Bam Bam Cinema (Portogallo), in coproduzione con La Pobladora Cine (Uruguay). Le vendite internazionali sono affidate a Portugal Film.

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(Tradotto dall'inglese)

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