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CANNES 2024 Semaine de la Critique

Recensione: Animale

di 

- CANNES 2024: Emma Benestan realizza un film fantasy western moderno e metaforico sulla scia di una donna che deve trovare un posto per se stessa in un mondo dominato dagli uomini

Recensione: Animale
Oulaya Amamra in Animale

"Ti darò il sangue dei tori", "i tori ti danno tutto, ma ti tolgono tutto". Nella cornice fortemente evocativa della Camargue, con le sue paludi e i suoi stagni, le manades, ovvero le mandrie di tori liberi, sono una tradizione consolidata. I "gardians", che vivono sul posto e si prendono cura degli animali, partecipano anche alle corse nell'arena, dove i "raseteurs" (a piedi e senza protezione) devono fare finta e toccare la fronte del toro. È in un mondo dominato al 100% dagli uomini che la regista francese Emma Benestan ha deciso di lanciare un'eroina di finzione con il suo secondo lungometraggio, Animale [+leggi anche:
intervista: Emma Benestan
scheda film
]
, presentato alla chiusura della Semaine de la Critique del 77mo Festival di Cannes.

"Un corno nella pancia e non potrai più avere figli". Sua madre è preoccupata, ma a 22 anni Nejma (Oulaya Amamra) non è il tipo da passare la vita ad aspettare a casa. Alla manade di Léonard, ha imparato a guadagnarsi il rispetto dei ragazzi con cui lavora ("So che vi piaccio, ma ho altri tori di cui occuparmi"). Come loro, cavalca, alleva i tori, li marchia, pianta recinti, roda le giumente, passa le serate intorno al fuoco o nel bar locale e vive da sola nella zona, in una piccola casa isolata. La sua forza è riconosciuta, ma deve comunque affrontare la sua paura nell'arena, dove nessuna ragazza ha mai affrontato il toro. La prova è però di breve durata, perché il toro in lizza è ferito e, dopo una notte di ebbrezza collettiva, Nejma si sveglia in uno strano stato di malessere, come impigliata in una ragnatela. A poco a poco, le sue sensazioni si alterano e il suo corpo inizia a metamorfosarsi mentre il toro semina la morte intorno a lei...

L'ambientazione in Camargue e gli impressionanti tori neri, i rituali della micro-società di una manade, l'intensità fisica e il ritmo della storia, l'attrice protagonista e gli attori secondari (Vivien Rodriguez e Damien Rebattel) che danno il meglio di sé: l'audacia del film è da lodare, e il suo elemento soprannaturale in stile Minotauro funziona (e non era scontato). D'altra parte, la dimensione metaforica e il soggetto reale di Animale (no spoiler) sono così prevedibili che il tutto è chiaramente alterato, e il vigore non sostituisce la sottigliezza, per quanto buone possano essere le intenzioni iniziali.

Animale è prodotto da June Films (Francia) e Frakas Productions (Belgio), ed è coprodotto da France 3 Cinéma, Wild Bunch e la RTBF. Il film è venduto all’estero da Film Constellation.

(Tradotto dal francese)

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