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CANNES 2024 Concorso

Recensione: Parthenope

di 

- CANNES 2024: Il lungometraggio meno riuscito di Paolo Sorrentino, tecnicamente impeccabile ma narrativamente fragile

Recensione: Parthenope
Celeste Dalla Porta e Stefania Sandrelli in Parthenope

Il nuovo lungometraggio di Paolo Sorrentino, intitolato Parthenope [+leggi anche:
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e presentato in concorso al Festival di Cannes di quest’anno è la storia di una donna, bella ed enigmatica, che si dipana dal 1950 al 2023.  La protagonista, la quale porta il nome del film in omaggio alla sua città natale, è interpretata da Celeste Dalla Porta dai 18 ai 26 anni. L’evento traumatico che sconvolgerà la sua vita e quella dei suoi cari è il suicidio del fratello Raimondo (Daniele Rienzo), avvenuto durante una breve fuga a Capri con il loro amico Sandrino (Dario Aita).

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Si tratta dunque di un lungo racconto intimo e femminile; è pero anche il lungometraggio meno convincente del regista napoletano. Sorrentino scarica fondamentalmente tutto il peso del film sulla giovane interprete.

Il suo personaggio resta sempre troppo criptico e si fa spesso fatica a capire i suoi comportamenti. Anche la sua arroganza e la sua sfacciataggine (“voglio avere sempre la risposta pronta”) e i molti dialoghi ridondanti e didascalici non giocano a favore ed impediscono di creare un buon legame empatico con lo spettatore. Il risultato è un’interpretazione piuttosto piatta e pesantemente condizionata da una mancata profondità in fase di scrittura.

Resta anche difficile da comprendere l’impatto narrativo di illustri comprimari quali la “maestra di recitazione” Flora Malva (una bizzarra Isabella Ferrari), la “diva” napoletana Greta Cool che rinnega le sue origini (una sguaiata Luisa Ranieri), lo scrittore inglese alcolizzato John Cheever (uno sprecatissimo Gary Oldman) ed un misterioso miliardario che, non si bene perché, sa già della bellezza sconvolgente di Parthenope e tenta di sedurla sorvolando Capri con un elicottero.

Le scene che risultano più efficaci sono quelle tra Parthenope ed il suo professore di antropologia, interpretato da un disincantato ed ironico Silvio Orlando. Il mistero legato alla “vera” definizione dell’antropologia – leitmotiv tra i due – diventa un discreto espediente per capire, almeno in parte, qualcosa in più sul dolore di Parthenope e, nella sua interezza, quello del professore. La conclusione di quest’interessante sottotrama, tuttavia, viene rovinata da una scelta estetica a dir poco sopra le righe.

Anche il legame – torbido e molto poco credibile, almeno nella maniera in cui è imbastito e rappresentato – tra il vescovo (Peppe Lanzetta) e Parthenope restano difficili da comprendere.

Visivamente, Sorrentino resta impeccabile e affascinante come sempre – anche se in questo caso il suo “manierismo” è ancor più visibile e fine a sé stesso non essendo sorretto da una narrazione solida e coinvolgente come in capisaldi quali Il Divo [+leggi anche:
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. La fotografia di Daria D’Antonio è un trionfo di colori e quasi ogni scena ha l’intensità di un dipinto. I movimenti di macchina colgono i diversi momenti di sospensione “sorrentiniani” ed il paesaggio del volto con precisione e maestria.

Anche dal punto di vista del production design (curato da Carmine Guarino) e della colonna sonora (firmata da Lele Marchitelli), il lavoro è maniacale ed elegante. La presenza dell’hit di Riccardo Cocciante del 1975 Era già tutto previsto è ben dosata e funzionale.

In chiusura, si ripresenta il problema ben noto (ad onor del vero, tipico di molto cinema contemporaneo) dei finali multipli o dei falsi finali. Stefania Sandrelli, che interpreta Parthenope nel 2023, ha poco spazio e tempo per aggiungere spessore all’arco narrativo del suo personaggio e finisce per raccogliere i cocci.

Parthenope è una produzione italo-francese targata The Apartment, Pathé Films, Piper Film, Numero 10, FremantleMedia e Saint Laurent Productions. Pathé International si occupa delle vendite mondiali.

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Photogallery 21/05/2024: Cannes 2024 - Parthenope

27 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Paolo Sorrentino, Stefania Sandrelli, Gary Oldman, Dario Aita, Peppe Lanzetta
© 2024 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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