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MILLENNIUM DOCS AGAINST GRAVITY 2024

Recensione: The Last Expedition

di 

- Il ritratto di Eliza Kubarska dell'iconica e controversa alpinista Wanda Rutkiewicz è un film tematicamente ricco e coinvolgente che soffre di una mancanza di chiarezza su quale sia il suo obiettivo

Recensione: The Last Expedition

L'alpinista e regista polacca Eliza Kubarska torna in Himalaya dopo i suoi documentari K2. Touching the Sky [+leggi anche:
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con un nuovo film, The Last Expedition, presentato in anteprima mondiale al Millennium Docs Against Gravity. Questa volta segue le orme dell'iconica e controversa alpinista polacca Wanda Rutkiewicz, scomparsa durante una spedizione nel 1992. Perché e come Rutkiewicz possa essere considerata iconica e controversa è in realtà il tema principale del film, poiché l'obiettivo di Kubarska sembra essere quello di creare un ritratto psicologico dell'eroina, piuttosto che di svelare un mistero.

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Rutkiewicz è stata la prima donna europea a scalare l'Everest e la prima donna a scalare il K2 - e la prima polacca in entrambi i casi. Era la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, l'epoca di grandi scalatori come Reinhold Messner e Jerzy Kukuczka, famosi per aver conquistato tutti i 14 ottomila - cioè tutte le 14 cime del mondo che superano gli 8.000 metri. Ed era anche un'epoca in cui le donne erano molto meno presenti - e accettate - nel mondo dell'alpinismo rispetto a oggi.

La Rutkiewicz ha registrato meticolosamente le sue avventure, sia su pellicola che in diari audio, e poiché era una celebrità in patria, la Kubarska ha potuto attingere a un'abbondanza di archivi televisivi. Il film presenta diversi livelli chiave: la personalità tormentata e difficile della Rutkiewicz, la posizione delle donne nella società, la dimensione competitiva degli sport estremi e forse l'aspetto più intrigante, ma anche più obliquo e mistico, quello dello spiritualismo buddista.

Quest'ultimo deriva dal fatto che, prima di scomparire nella sua megalomane ricerca di conquistare tutti gli ottomila dell'Himalaya in un anno, la Rutkiewicz disse alla madre che se non fosse tornata significava che si era fatta suora in uno dei remoti monasteri della regione. La condizione di Rutkiewicz, combattuta tra la sua personalità orientata al raggiungimento degli obiettivi e l'inevitabile influenza delle filosofie orientali che negano l'ego, è ben documentata nei suoi diari e nelle sue lettere ed è trasmessa nel film con chiarezza, con l'aggiunta delle interviste di Kubarska a monaci e monache buddisti.

La vetta su cui è scomparsa Rutkiewicz è il Kanchenjunga, la terza montagna più alta del mondo, dove si è recata con una squadra messicana. I buddisti tibetani lo considerano un sentiero sacro per raggiungere Shambhala, un regno spirituale in cui si può entrare solo dopo aver raggiunto un certo livello di consapevolezza. È certamente naturale che Rutkiewicz voglia fare a meno degli affetti terreni dopo aver perso 30 membri della squadra e aver avuto due matrimoni falliti durante la sua carriera. In particolare l'amore della sua vita, un medico tedesco, morì durante una spedizione nel 1990, e questo, insieme a una controversia sul dubbio che avesse davvero raggiunto l'Annapurna, potrebbe averla spinta a tentare di raggiungere il suo obiettivo estremo.

È un film ricco e denso dal punto di vista tematico, forse troppo: uno dei suoi problemi è la ripetizione, con la varietà di temi che vengono affrontati ancora e ancora. E sembra che Kubarska abbia in realtà rappresentato il proprio desiderio di decifrare il destino della sua eroina, piuttosto che mostrare ciò che è realmente accaduto. La regista si inserisce nel film fin dall'inizio, il che implica appunto un obiettivo di questo tipo, ma l'approccio è chiaramente investigativo, per cui lo spettatore viene lasciato in una sorta di spazio liminale tra ciò che avrebbe potuto essere e ciò che ha finito per sperimentare.

The Last Expedition è una coproduzione della britannica Braidmade Films, della svizzera Tilt Production e della polacca Vertical Vision Film Studios, con la partecipazione delle emittenti nazionali svizzera e polacca e della tedesca 3sat.

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(Tradotto dall'inglese)

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