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CANNES 2024 Concorso

Recensione: La plus précieuse des marchandises

di 

- CANNES 2024: Michel Hazanavicius ci regala un gioiellino d'animazione, semplice e profondo sul tema dei campi di sterminio e dei Giusti, argomento sempre estremamente delicato da rappresentare

Recensione: La plus précieuse des marchandises

“Dio dei treni, liberami dalla fame e dalla miseria, dammi un piccolo bene". Cineasta straordinariamente versatile, con una sorprendente capacità di ricreare mondi molto diversi dirottando i generi (dal film muto The Artist [+leggi anche:
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, premiato con l'Oscar, all'anticonformista zombie movie Cut! Zombi contro zombi! [+leggi anche:
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), questa volta Michel Hazanavicius si è cimentato nell'animazione, non solo dirigendo, ma anche realizzando personalmente la grafica di un lungometraggio su un tema particolarmente delicato: la deportazione e lo sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Con La plus précieuse des marchandises [+leggi anche:
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, adattamento dell'omonimo romanzo di Jean-Claude Grumberg, presentato in concorso al 77mo Festival di Cannes, il regista ci racconta una storia magnifica e tragicamente luminosa che è sempre indispensabile tramandare (al di là degli sconvolgimenti tossici del presente) a tutte le generazioni, perché nelle tenebre più terribili l'amore e la solidarietà hanno una ragione in più per esistere.

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"C'era una volta, in un grande bosco, un povero taglialegna e la moglie di un povero taglialegna". Tutto inizia come una favola, in una tempesta di neve, quando una donna che raccoglie legna nel bosco trova una bambina lanciato da un treno. Senza figli, nonostante tutte le sue preghiere alle "potenze celesti, terrene e fatate", intende tenere la bambina, ma il suo massiccio e silenzioso marito, un boscaiolo, è di tutt'altro avviso, perché entrambi sanno cosa trasportano i treni: "I Senza Cuore non hanno cuore, sono figli di una razza maledetta, hanno ucciso Cristo, sono ladri, servi di Satana", "cani randagi che gettano i loro figli dai finestrini dei treni e noi, poveri bastardi, dobbiamo sfamarli"." Per non parlare della paura di essere denunciati. Ma la moglie non cede: questa bambina, che ha la fortuna di essere una femmina, è "un angelo". Tra i due si sviluppa una silenziosa guerra di volontà, alimentata da sguardi fugaci, e la boscaiola e la bambina si stabiliscono nel capannone adiacente alla casetta isolata immersa nella foresta.  Ma con il passare del tempo, il cuore dell'uomo si scongelerà e diventerà pienamente consapevole dell'orrore vissuto dal vero padre del bambino, che cerca di sopravvivere poco lontano, alla fine dei binari.

Michel Hazanavicius tesse il suo film come una stoffa delicata e minimalista in una natura onnipresente in cui le stagioni scorrono, all’insegna del “non ogni male viene per nuocere" Questo viaggio dall'oscurità alla luce, cosparso di pochi tocchi leggeri, è comunque profondamente commovente. Posizionato alla distanza ideale dal potenziale travolgente del suo soggetto, senza mai tradirne l'essenza, La plus précieuse des marchandises trasmette il suo messaggio umanista e la memoria della Shoah con un'originale, benevola e commovente moderazione, in un'estetica al tempo stesso semplice e altamente espressiva, ispirata alle antiche incisioni (Julien Grande è direttore artistico del film), con la musica di Alexandre Desplat che avvolge il tutto con un virtuosismo altamente creativo. Un film magistralmente umile che ha anche il grande merito di essere in grado di rivolgersi a tutti i pubblici.

La plus précieuse des marchandises è prodotto da Ex Nihilo e Les Compagnons de Cinéma e coprodotto da StudioCanal (che si occupa anche delle vendite internazionali), France 3 Cinéma e dalle società belghe Les Films du Fleuve, RTBF, Voo e Be TV.

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(Tradotto dal francese)


Photogallery 24/05/2024: Cannes 2024 - The Most Precious of Cargoes

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Michel Hazanavicius, Grégory Gadebois, Serge Hazanavicius, Alexandre Desplat
© 2024 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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