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CANNES 2024 Quinzaine des Cinéastes

Recensione: To a Land Unknown

di 

- CANNES 2024: Il secondo lungometraggio di Mahdi Fleifel è un dramma sui migranti pieno di empatia, con un protagonista che non ammette compromessi come Mahmood Bakri

Recensione: To a Land Unknown
Aram Sabbah e Mahmood Bakri in To a Land Unknown

Da quasi un decennio la distanza tra la Grecia e la Germania è impossibile da misurare senza tener conto delle vite umane, dei famiglie bloccate e degli sforzi costanti per vivere la vita di un migrante come se fosse una vita qualsiasi. Il film To a Land Unknown [+leggi anche:
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del regista danese-palestinese Mahdi Fleifel nasce da questa eredità traumatica e vede i cugini Chatila (Mahmood Bakri) e Reda (Aram Sabbah) cercare di uscire dal limbo della loro vita da clandestini ad Atene. Il sogno irrealizzabile comprende passaporti falsi e biglietti aerei per la Germania, quindi fanno di tutto per realizzarlo. Lavorano e rubano - appena il film inizia, li vediamo incontrarsi per scippare la borsa di una signora nel parco - ma la loro situazione è una di quelle che possono esistere al di fuori dei quadri morali convenzionali. To a Land Unknown è stato proiettato alla Quinzaine des Réalisateurs, unico film palestinese a Cannes.

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Chatila e Reda sono fuggiti da un campo profughi in Libano, lasciandosi alle spalle la moglie e il figlio di Chatila, che chiamano ogni sera per condividere qualche momento di intimità senza pensare a confini o denaro. Reda non ha una famiglia propria, ma lotta contro la dipendenza: un pericolo imperdonabile che affligge i più vulnerabili, offrendo una promessa di fuga temporanea. Questo è l'unico punto di scontro tra i cugini e il loro legame quasi indistruttibile; un giorno, il denaro che hanno risparmiato è sparito e Reda è di nuovo fatto. È importante notare che Fleifel non permette mai un risultato narrativo forzato o una battuta finta, anche quando il primo ostacolo della trama si avvicina così tanto a un cliché. Al contrario, il film si distingue per il suo impegno incrollabile nei confronti della verità, delle persone e delle loro vite reali. Il realismo sociale di Fleifel è più autentico di molti documentari su temi simili, se si considera che il suo stesso film documentario, A World Not Ours [+leggi anche:
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, è uscito nel 2012 e trattava dell'esilio attraverso varie generazioni.

Fleifel ha scritto la sceneggiatura insieme a Fyzal Boulifa (regista di Lynn + Lucy [+leggi anche:
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) e Jason McColgan (sceneggiatore di Kindred [+leggi anche:
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), ispirandosi al taglio street-thriller di Un uomo da marciapiede, ma To a Land Unknown non ha bisogno dell'aiuto di alcun riferimento per avere un impatto. È un film così silenziosamente abile - con sequenze grintose e poesia visiva di altissimo livello da parte del direttore della fotografia Thodoris Mihopoulos - che i suoi risultati formali non devono mai competere per l'attenzione dello spettatore con la spirale narrativa di eventi sfortunati, tipica del genere.

Quando Chatila escogita un piano elaborato per recuperare il denaro necessario alla loro fuga, il ritmo del film accelera di minuto in minuto, poiché ogni piccolo intoppo può portare alla deportazione o alla morte. In quel momento entra in scena una donna: una greca alticcia e dalla risata fragorosa di nome Tatiana (Angeliki Papoulia). Il suo coinvolgimento segna sia l'apice della speranza che l'inizio di una spirale negativa, ma è il rapporto tra Reda e Chatila ad alimentare l'empatia umanistica del film. Con la sua autenticità e le forti interpretazioni dei protagonisti Bakri e Sabbah, To a Land Unknown ha già alzato il livello dei film di questo genere e rimarrà un esempio di lungometraggio di finzione urgente e completo.

To a Land Unknown è una coproduzione britannica-francese-tedesca-greca-olandese-qatariota-saudita-palestinese di Inside Out Films e Nakba FilmWorks, in coproduzione con Salaud Morisset, Homemade Films, Studio Ruba, ZDF/ARTE & ZDF/DKF, ERΤ SA, Metafora Production e Red Sea Fund. Salaud Morisset si occupa anche delle vendite mondiali del film.

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(Tradotto dall'inglese)

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