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ANNECY 2024

Recensione: Rock Bottom

di 

- La regista spagnola María Trénor sceglie di immergersi nella scena musicale degli anni Settanta fra psichedelismo, amori allucinati e creatività senza limiti

Recensione: Rock Bottom

In onore dei cinquant’anni dello storico album Rock Bottom (che dà il titolo al film) composto dal geniale Robert Wyatt, membro fondatore dei Soft Machine, e prodotto da Nick Mason dei Pink Floyd, María Trénor ne ritrascrive, in modo poetico la gestazione. Presentato in prima mondiale al Festival del film di animazione di Annecy dove ha competito nel Concorso L’officielle, Rock Bottom [+leggi anche:
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scheda film
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, il primo lungometraggio della regista spagnola parte dalla storia d’amore tormentata fra il musicista inglese e la sua futura moglie, l’artista Alfreda Benge (Alif nel film), sorta di Giulietta e Romeo sotto acidi alle prese con la costruzione di nuovo mondo fatto d’arte e viaggi al di là del reale.

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Se Rock Bottom è indubbiamente costruito attorno alla storia d’amore fusionale fra Bob e Alif, la vera protagonista del film, intrigante e poetica, è però la musica o meglio le canzoni che compongono lo storico album di Robert Wyatt. Queste, messe in scena come fossero la partizione di un musical, esplodono letteralmente grazie alla creatività senza limiti concessa dall’animazione. Fra personaggi antropomorfi, dipinti all’acquarello e immagini più astratte che ritrascrivono il mondo interiore di Alif (magnifica l’animazione di Marta Gil Soriano), troppo spesso soffocato da un patriarcato che non risparmia nemmeno la comunità hippie, il film avanza come fosse un torrente in piena. In linea con la sperimentazione propria alla musica di Wyatt che mischia allegramente rock progressivo, jazz, improvvisazione e psichedelismo, l’animazione cerca di catturare in immagine l’essenza di un’esperienza artistica e umana unica, al contempo ingenua e intransigente, rivoluzionaria e ancora soffocata da dettami dei quali fa comunque fatica a liberarsi.

Sebbene la regista precisi essersene ispirata ma non aver invece voluto farne una vera e propria biografia, quello che non si può negare è che la vita del cantante inglese è già di per se un film. Costretto a dover riconsiderare tutta la sua esistenza a causa di una caduta accidentale da una finestra che l’ha reso paraplegico, Robert Wyatt ha portato a termine lo storico album messo in scena nel film in questo delicatissimo momento di transizione della sua vita. Al di là della narrazione vera e propria, che a tratti diventa quasi superflua, il vero punto forte del film è la sua capacità a trasportarci non solo nella mente dei suoi protagonisti ma persino oltre, nei loro sogni. Contrassegnato da ambientazioni notturne, viaggi lisergici e personaggi che flirtano con il gotico (come il produttore folle dal copricapo a cornucopia o il pasoliniano mecene che vive a Mallorca), il film si stacca dalla pura e semplice messa in scena di una storia d’amore per rivelarne i lati più oscuri ed interessanti, le contraddizioni e i segreti che uniscono due esseri tormentati e liberi.

La scelta dell’animazione, con la libertà artistica che regala, è stata sicuramente una scelta azzeccata che ha permesso alla regista di duettare, nel vero senso della parola, con un album molto particolare che, ancora oggi, non smette di intrigare.

Rock Bottom è prodotto dalla spagnola Alba Sotorra SL e coprodotto da Jaibo Films (Spagna), GS Animation (Polonia) e Empatic Production (Spagna). La società francese Loco Films si occupa delle vendite all’internazionale.

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