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FIDMARSEILLE 2024

Recensione : Voyage au bord de la guerre

di 

- Antonin Peretjatko si muove all'interno delle mappe e racconta il suo percorso in Ucraina, offrendo un'immagine discreta e umana di un conflitto dalle molteplici risonanze

Recensione : Voyage au bord de la guerre

"Abbiamo incrociato diverse persone che si sono spinte ai margini per sfuggire all'epicentro della guerra e ci siamo riuniti come sassolini in una valanga". Ormai relegata sullo sfondo della copertura mediatica internazionale a quasi 28 mesi dal tentativo di colpo di Stato da parte della Russia, la guerra in Ucraina continua a creare scompiglio, seminando morte in prima linea, sconvolgendo le vite degli abitanti del Paese e minacciando profondamente l'equilibrio geopolitico mondiale.

Il conflitto ucraino è stato ampiamente documentato fin dall'inizio attraverso numerosi film e reportage su carta stampata e video, e rimane una miniera inesauribile di storie e testimonianze. Resta comunque sorprendente che il regista francese Antonin Peretjatko, noto per le sue commedie estremamente anticonformiste (La Fille du 14 juillet [+leggi anche:
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, La legge della giungla [+leggi anche:
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, La Pièce rapportée [+leggi anche:
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) si sia cimentato in questo campo con il suo primo lungometraggio documentario, Voyage au bord de la guerre [+leggi anche:
intervista: Antonin Peretjatko
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, presentato in anteprima mondiale nel concorso francese del 35mo FIDMarseille e che sarà presentato in anteprima internazionale con una proiezione speciale al 58mo Festival di Karlovy Vary.

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"E mio nonno in tutto questo? Ha lasciato l'Ucraina 100 anni fa". Spinto da questo legame familiare, Antonin Peretjatko decide, nel maggio del 2022, di partire da Parigi ("mentre partivamo, abbiamo visto un campo di profughi fuggiti da un'altra guerra") per accompagnare l'insegnante Andrei, un rifugiato ucraino che si trovava in Francia da qualche mese e che tornava a Leopoli per prendere alcune cose. Il regista (che ha girato, registrato e montato il film in prima persona, con il supporto della sua voce fuori campo) condivide con noi la propria visione artistica durante il viaggio (in due tappe, con un secondo viaggio che lo porterà a Bucha nove mesi dopo). Un punto di vista molto diverso da quello di un giornalista, più libero, frammentato, soggettivo, a volte ironico, ma che non si allontana mai dal cuore crudele del suo soggetto: la guerra, invisibile e onnipresente, che penetra nella vita e lascia cicatrici. "Sto usando una cinepresa da 16 mm", dice, "sperando di aggirare il formalismo e il modo di pensare che la tecnologia digitale ci impone" : ecco il nostro simpatico reporter di guerra in azione.

Aperto da un prologo che racconta in modo umoristico un viaggio in Russia sulla Transiberiana dieci anni prima, Voyage au bord de la guerre vede protagonisti Ihor, fuggito da Kharkiv sotto i bombardamenti; Alex, che tutti credevano morto nel teatro di Mariupol; Ruslan, direttore della scuola di marionette di Kiev, che racconta il terrore vissuto nelle strade della sua città natale, Bucha; Vitaliy, artista visivo di Lyssychansk nella regione del Donbass; Oleksandr, direttore del teatro di Kherson, rapito dai russi nei primi giorni dell'invasione; ed Ella, la poetessa e musicista di Irpin, che riassume perfettamente la portata del trauma subito da tutti questi sfollati: "Tutto ciò che rimane ora è una foto di famiglia con dei buchi al posto delle facce". Tutte queste testimonianze toccanti e agghiaccianti sono intervallate dalle osservazioni e dalle riflessioni personali di Antonin Peretjatko, che intreccia dettagli che molti avrebbero potuto considerare insignificanti, ma che alla fine si rivelano altamente simbolici di un territorio infestato da una strana confusione di gioia (essere vivi) e tristezza in un viaggio, un esilio, verso una vita migliore. Perché "in questo racconto di guerra, spesso vince la voglia di filmare la primavera, perché le piante trovano la forza di crescere nonostante gli orrori in superficie".

Voyage au bord de la guerre è prodotto da bathysphere, che guida anche le vendite internazionali.

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(Tradotto dal francese)

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