Recensione: Our Lovely Pig Slaughter
- Il regista esordiente Adam Martinec offre un'indagine sull'identità ceca e sul conflitto generazionale, in un contesto in cui la tradizione della macellazione dei maiali domestici sta scomparendo

L'emergente regista ceco Adam Martinec ha presentato il suo lungometraggio d'esordio, Our Lovely Pig Slaughter [+leggi anche:
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intervista: Adam Martinec
scheda film], che è anche il suo film di diploma, nel Concorso Crystal Globe del festival di Karlovy Vary. Martinec ha già acquisito uno stile distintivo nei suoi cortometraggi, come Sugar and Salt (2018), che adotta un sottile tono malinconico nell'esplorare una tragedia invisibile tra amici anziani, e Anatomy of a Czech Afternoon (2020), un thriller sociale ricco di sfumature che affronta l'indifferenza collettiva con conseguenze tragiche.
Le opere di Martinec sono radicate nella tradizione ceca e spesso esplorano i temi dell'identità nazionale, argomento centrale del suo esordio nel lungometraggio. Ambientato in una fattoria rurale, Our Lovely Pig Slaughter si concentra sulla tradizione, oggi in declino, della macellazione domestica del maiale, un rituale che unisce la famiglia attraverso le generazioni nel lavorare insieme per trasformare un maiale allevato in casa in una serie di prelibatezze. In questo film, la riunione di famiglia diventa un microcosmo di tensioni personali, familiari e sociali. La casa funge da campo di battaglia in cui le divisioni di genere, gli attriti generazionali, le opinioni represse, i rancori non sopiti e i risentimenti vengono a galla.
Il pater familias Karel (Karel Martinec) organizza la macellazione e ne guida il procedimento. La tradizione subisce un imprevisto intoppo a causa delle cartucce umide del macellaio, ma si tratta solo di un piccolo contrattempo. Ogni membro della famiglia allargata di Karel nasconde problemi repressi, trasformando la riunione in un calderone ribollente di emozioni e scontri. L'anziano e malato suocero di Karel è alle prese con la decisione di informare o meno Karel che questa sarà l'ultima macellazione, poiché non può più allevare un altro maiale a causa dell'età avanzata. Nel frattempo Karel deve affrontare le accuse dei figli, che lo incolpano della morte prematura della madre. Una delle figlie sta anche affrontando la fine del suo matrimonio, e aggiunge ulteriore tensione.
Martinec, avvalendosi di un cast di attori non professionisti, filma la macellazione dei maiali domestici, ora fuori legge, con un taglio documentaristico, quasi etnologico, e un approccio naturalistico grazie al direttore della fotografia David Hofmann. Le dinamiche familiari si sviluppano sullo sfondo delle tradizionali operazioni di sventramento del maiale e della sua trasformazione in prodotti alimentari come le salsicce di sanguinaccio. In questo primo lungometraggio il regista continua la sua esplorazione dell'identità ceca attraverso un ritratto collettivo che contrappone le convenzioni delle vecchie generazioni ai codici culturali in evoluzione delle nuove. Questa indagine socio-psicologica si addentra negli archetipi locali, evidenziando il divario generazionale e le usanze del vecchio mondo, influenzate dai cambiamenti sociali che influenzano l'esistenza rurale e le sue realtà.
Lo stile caratteristico del regista, che mescola senza soluzione di continuità il tragico e il banale, alla Bohumil Hrabal, è qui meno pronunciato rispetto ai suoi corti. Gli elementi tragicomici sono attenuati e tendono più al tono malinconico di Sugar and Salt. Martinec utilizza momenti drammatici, come la scomparsa del nipote di Karel in seguito a un conflitto tra i suoi genitori, per creare un'atmosfera tesa e suggestiva su una tragedia di fondo. Allo stesso modo, gli aspetti comici sono più sottilmente intrecciati alla narrazione e ai dialoghi, incorporando persino momenti quasi slapstick durante la manipolazione del maiale.
Our Lovely Pig Slaughter è il debutto maturo di un promettente talento del cinema ceco. Il film, girato dal crepuscolo all'alba intorno alla macellazione, rifugge da una struttura narrativa convenzionale a favore di un ritratto di gruppo frammentario su uno sfondo folkloristico. Martinec gestisce abilmente la logistica narrativa di quattro generazioni che si scontrano all'interno di un unico cortile delineando l'anatomia di una famiglia ceca e della “essenza ceca” stessa.
Our Lovely Pig Slaughter è una coproduzione ceo-slovacca di Breathless Films con filmsomnia. CinemArt distribuisce i film nelle sale della Repubblica Ceca dal prossimo 8 agosto.
(Tradotto dall'inglese)
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