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KARLOVY VARY 2024 Proiezioni speciali

Recensione: The Other One

di 

- Il debutto nel lungometraggio di Marie-Magdalena Kochová è un documentario di formazione intimo ma senza fronzoli su una "bambina di vetro" che esplora la sorellanza e il peso della responsabilità

Recensione: The Other One

La giovane regista ceca Marie-Magdalena Kochová ha presentato il suo primo lungometraggio, The Other One, un documentario di formazione che racconta la vita della diciottenne Johana, come proiezione speciale al Festival di Karlovy Vary. Il film esplora l'equilibrio della protagonista tra le sue aspirazioni personali e le importanti responsabilità che deve affrontare a casa. Questo ritratto intimo approfondisce i temi del dovere familiare, dell'autosacrificio e del complesso percorso di crescita di una “bambina di vetro” – un termine che descrive i fratelli di persone con disabilità che spesso si sentono invisibili e appesantiti dalle aspettative.  

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Kochová ha già mostrato nelle sue opere brevi uno stile osservativo, spesso incentrato su storie personali che riflettono questioni sociali più ampie. Con The Other One continua su questa linea, offrendo un ritratto intimo di una famiglia che affronta le complessità dell'autismo atipico della sorella minore di Johana, Rósa. L'approccio registico della Kochová è empatico e senza fronzoli, influenzato dalle sue esperienze di crescita con una sorella con bisogni speciali, mentre racconta con metodo l'ultimo anno di scuola secondaria di Johana, un periodo pieno di decisioni cruciali e di turbolenze emotive. Mentre Johana medita di lasciare la sua piccola città natale ceca per l'università, è sopraffatta dalle responsabilità e dagli obblighi che sente nei confronti della sorella e dei suoi genitori sovraccarichi. Questa lotta interiore è rappresentata in modo toccante, evidenziando il delicato equilibrio tra il perseguimento dei sogni personali e l'adempimento dei doveri familiari.

La fotografia, caratterizzata da momenti tranquilli e contemplativi, rispecchia la lotta interiore di Johana e il peso emotivo delle sue decisioni. la regista si concentra spesso su primi piani del volto di Johana, catturando le espressioni che trasmettono il suo conflitto interiore. Il documentario affronta il problema sociale dell'inadeguatezza del sostegno alle famiglie con membri disabili, ma è soprattutto un'esplorazione psicologica. Essenzialmente, The Other One è una storia di formazione che si addentra nelle esperienze dei “bambini di vetro”. Il film illumina le loro lotte silenziose, gettando luce sul tributo psicologico e sulle dinamiche all'interno di queste famiglie.

L'uso della tecnica del time-lapse ci porta frammenti della vita di Johana, in particolare le tappe fondamentali del suo ultimo anno di scuola secondaria. Il film cattura la sua preparazione all'età adulta, tra cui la pratica per ottenere la patente di guida, lo studio per il diploma e gli esami di ammissione all'università, il tutto contrapposto alle crisi incontrollabili della sorella. In particolare, Kochová sceglie di non mostrare le crisi sullo schermo, che vengono invece riprese solo attraverso il suono, mentre Johana rimane nell'inquadratura.

Johana è sempre davanti alla macchina da presa e l'osservazione discreta ma ravvicinata di Kochová mette in evidenza le sue lotte interiori. Questo approccio rende il documentario minimalista, evitando grandi confronti ma trasmettendo una silenziosa disperazione. L'introspezione del film suggerisce che potrebbe essere più adatto al piccolo schermo.

Il film di Kochová è il ritratto di una giovane donna sull'orlo dell'età adulta e un commento sull'atteggiamento della società nei confronti della disabilità e del caregiving. Concentrandosi sul conflitto interiore di Johana e sulla sua consapevolezza che la cura di sé è essenziale, piuttosto che egoistica, Kochová sostiene una migliore comprensione dei sacrifici compiuti dai caregiver in questo documentario di formazione che esplora la sorellanza, il peso della responsabilità e la ricerca della propria identità.

The Other One è prodotto da m3 films (Repubblica Ceca) ed è coprodotto dalla società slovacca guča films, Czech Television e FAMU.

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(Tradotto dall'inglese)

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