email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

KARLOVY VARY 2024 Proxima

Recensione: Vino la noche

di 

- Il documentario di Paolo Tizón immerge il pubblico nel mondo dei cadetti che si addestrano per le forze speciali peruviane e che presto andranno a combattere nella "valle della cocaina" del paese

Recensione: Vino la noche

Il primo lungometraggio documentario del regista peruviano Paolo Tizón, Night Has Come [+leggi anche:
intervista: Paolo Tizón
scheda film
]
, sembra essere un film perfetto per il Concorso Proxima di Karlovy Vary, dove è stato appena presentato in anteprima mondiale, perché ci mette davvero in prossimità con il suo tema.

Il film parla dei cadetti delle forze speciali dell'esercito peruviano che si addestrano per il conflitto nella VRAEM, la "valle della cocaina" del Paese. Il film si apre su un elicottero, mentre i cadetti si preparano per un lancio. L'approccio di Tizón è impressionistico e immersivo: filma in formato 4:3 con una macchina a mano, sempre con primi piani o inquadrature medie, con un sound design spesso travolgente e nessuna colonna sonora. È così anche nell'elicottero: il rumore è assordante, ma viene sostituito da un brusco fruscio del vento quando il regista passa improvvisamente a una visione da terra, mostrandoci i paracadutisti che fluttuano come meduse nel cielo blu.

Rimaniamo a terra per assistere alle procedure per l'introduzione dei cadetti nell'unità, con le visite mediche e la rasatura delle teste. Prima di addentrarci in quello che diventerà un addestramento brutalmente estenuante, impariamo a conoscere i cadetti dalle loro conversazioni. Alcune di queste conversazioni si tengono forse direttamente con il regista, ma di solito si svolgono in gruppo, in caserma o nel folto della giungla. Mentre mangiano tonno in scatola con cracker, ci rendiamo conto che molti di loro sono in realtà solo dei ragazzi che cercano di dimostrare quanto valgono ai loro padri e sentono la mancanza delle loro madri. Vediamo uno di loro impegnato in un paio di videochiamate con la madre e il padre, ed è la cosa più vicina a un protagonista del film. Tizón non ci mostra né gli individui né il quadro generale: lo spettatore è proprio lì nel gruppo con i cadetti.

Passiamo il tempo con loro mentre parlano di film d'azione (mentre aspettano nella foresta, uno di loro ne guarda uno sul telefono) e delle loro relazioni sentimentali. Spesso stanno vicini l'uno all'altro, a volte nella stessa cuccetta, scherzando, ridendo ed esprimendo emozioni semplici. Anche se non si percepisce una vera e propria atmosfera omoerotica, è ironico vedere un gruppo di giovani uomini seminudi sdraiati l'uno sulle spalle dell'altro che parlano delle loro fidanzate in questo ambiente eminentemente maschile.

Nella seconda metà del film, inizia il vero e proprio campo di addestramento in stile Full Metal Jacket. I comandanti sono quasi sempre fuori campo, mentre abbaiano ordini e insulti, chiedendo dedizione e professando la necessità di conquistare e uccidere. I ragazzi stanno in piedi per ore e ore tenendo i fucili sopra la testa, e vengono costretti a sollevare tronchi d'albero o a imparare a mantenersi caldi nell'acqua fredda, ma tutti tremano nonostante la tecnica che viene loro insegnata.

E infine arriva la notte, come recita il titolo, e trasforma quello che avrebbe potuto essere scambiato per un sogno, grazie alla qualità morbida e leggermente nebulosa della luce nelle scene esterne diurne, in qualcosa di simile a un incubo. Tizón non utilizza alcuna illuminazione artificiale, per cui spesso l'unica luce proviene da proiettili ed esplosioni. L'impressionante climax del film si svolge nella più completa oscurità, mentre i canti di guerra e il calpestio degli stivali si intensificano fino a raggiungere un volume quasi insopportabile. Non è ancora una guerra vera e propria, ma sembra che tutti gli eserciti del mondo stiano avanzando verso di voi, senza che riusciate a vederli.

Night Has Come è prodotto da Cinesol Films (Perù) in collaborazione con Tupay Cine (Perù), PCM Post (Messiico) Elías Querejeta Zine Eskola (Spagna).

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy