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ICEDOCS 2024

Recensione: The Stimming Pool

di 

- Il film ibrido realizzato dal collettivo britannico Neurocultures e dal regista Steven Eastwood offre una rappresentazione rinfrescante e toccante di una visione diversa del mondo

Recensione: The Stimming Pool

Negli ultimi anni, il concetto di co-creazione nel cinema ha guadagnato visibilità, e i film realizzati da vari collettivi sono diventati una presenza costante nei festival, soprattutto nel campo dei documentari. L'ultimo di questi sforzi, The Stimming Pool, realizzato dal collettivo britannico Neurocultures, che riunisce cinque artisti neurodivergenti – Sam Chown Ahern, Georgia Bradburn, Benjamin Brown, Robin Elliott-Knowles e Lucy Walker – insieme al regista Steven Eastwood, è uno degli esempi più interessanti e stimolanti. Dopo la prima mondiale al CPH:DOX, il film ha recentemente condiviso il premio come miglior film all' IceDocs con Silence of Reason [+leggi anche:
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di Kumjana Novakova.

Il concetto nominale del film è quello di mostrare il mondo da un punto di vista autistico (le note stampa parlano di una "telecamera autistica"), ma il risultato appare come un ibrido tra documentario e fiction, una combinazione associativa di idee e personaggi concepiti dal collettivo. Elliot-Knowes, appassionato di B-movie, desidera realizzare un film horror cruento e animato su un soldato dell'Unione che affronta gli zombie durante la Guerra Civile. La scena d'apertura, che precede la presentazione del giovane, ci mostra una palude che potrebbe facilmente trovarsi nelle paludi della Louisiana, con una qualità profondamente onirica—un aspetto chiave del film, simile all'approccio di Apichatpong Weerasethakul, che unisce il documentario al fantastico. Le immagini girate su celluloide da Greg Oke (Aftersun [+leggi anche:
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) richiamano l'estetica del maestro tailandese, con la macchina da presa che mantiene l'inquadratura di radici nodose immerse nell'acqua fangosa per alcuni secondi, prima di scivolare tra gli alberi vicino al suolo. Il tutto è accompagnato da una colonna sonora orchestrale e echeggiante, guidata dai fiati—un segmento che continua a tornare e ad espandersi per tutto il film.

Ahern è in una sala d'attesa e legge ad alta voce le domande di un test cognitivo mentre risponde. Una madre e un bambino seduti di fronte a lei stanno sfogliando un libro per bambini che ha come protagonista Chess, il Border Collie, un personaggio che in seguito scopriremo essere stato inventato da Walker. Le capacità uditive del cane sono collegate all'estrema sensibilità ai suoni delle persone autistiche. Ahern si sottopone poi a un test di tracciamento oculare, guardando un documentario apparentemente girato per strada. La persona che la sottopone al test segue i suoi occhi attraverso punti rossi generati dal computer, che ritornano in diverse inquadrature. La scena della strada si rivela essere parte del film: vi compare An(dre)a Spisto, un artista performativo venezuelano queer e neurodivergente, che in questo caso interpreta un impiegato che cerca di nascondere il proprio autismo.

Questi vari aspetti si fondono insieme, con Walker che indossa un costume da border collie e Spisto che diventa il soldato dell'Unione animato, il quale si trasforma anch'esso in un cane. C'è anche un vero border collie, apparentemente appartenente al personaggio di Spisto. A un certo punto, tutti i co-creatori si ritrovano in una piscina vuota, dove sono liberi di stimolare – ovvero compiere le azioni ripetitive e auto-stimolanti spesso praticate dalle persone neurodivergenti. Questa scena si svolge come una festa vertiginosa e silenziosa, con la telecamera che esegue ripetuti giri verticali di 360 gradi.

Questa descrizione si riferisce solo ad alcuni dei filoni del film, che si basano completamente sulle associazioni e sono unificati in una certa misura dalla colonna sonora e dal montaggio. Tuttavia, il film chiarisce che non è direttamente interessato a presentare una narrazione tradizionale. Si tratta piuttosto di un'esperienza in cui il nostro istinto di cercare una "storia" viene costantemente messo alla prova. Nonostante ciò, il risultato non è mai frustrante grazie alla freschezza dell'esperienza visiva, che offre una rappresentazione sentita e toccante di una visione alternativa del mondo.

The Stimming Pool è una produzione britannica di Whalebone Films in associazione con Paradogs Films

(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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