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LOCARNO 2024 Concorso

Critica: Cent mille milliards

di 

- Con il suo stile molto personale al confine tra i generi, Virgil Vernier tesse sottili cerchi concentrici nel solco di un giovane escort che percorre una Monaco minerale

Critica: Cent mille milliards
Victoire Kong e Zakaria Bouti in Cent mille milliards

“Un soldato si stacca dalla sua unità per effettuare una ricognizione.” Questa didascalia, che compare in un quaderno di schizzi di una preadolescente lasciata dai suoi facoltosi genitori cinesi a una baby-sitter durante le vacanze di Natale, riassume perfettamente l'inconfondibile voce cinematografica di Virgil Vernier. Già premiato per Mercuriales [+leggi anche:
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(selezionato nella sezione ACID di Cannes nel 2014) e Sophia Antipolis [+leggi anche:
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(proiettato nella sezione Cineasti del Presente di Locarno nel 2018), Vernier ha ora presentato il suo ipnotico film Cent mille milliards [+leggi anche:
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in concorso al 77mo Festival di Locarno.

Qual è la ricetta magica del regista francese? Un luogo (in questo caso, il lussuosissimo Principato di Monaco, con il suo strano e scintillante Natale e le sue strade quasi deserte, adornate di luci fiabesche e costeggiate da abeti giganti), un'atmosfera di fiaba pre-apocalittica ("Il gigante non aveva paura di nulla. Distruggeva tutto ciò che incontrava sul suo cammino con il suo potere... Nessuno poteva fermarlo. Avrebbe conquistato il mondo"), radicata nella modernità (ad esempio, il progetto di ampliamento della città balneare e i segni di un'imminente catastrofe per cui i mega-privilegiati si preparano creando isole private), e un contorno di lotta di classe con individui anonimi che lavorano dietro le quinte di questa vetrina abbondante. Questi individui invisibili aspirano a passare attraverso lo specchio e sono rappresentati da Afine (Zakaria Bouti), un escort diciottenne immerso nella solitudine della città opulenta quando i suoi tre colleghe partono per Dubai in vacanza, dopo una serata a parlare di ricordi, le ambizioni e le prospettive professionali future del piccolo gruppo.

In un'atmosfera paradossale, sospesa tra un arco temporale inesistente (le informazioni nella metropolitana monegasca evocano le antiche lotte tra Guelfi e Ghibellini) e lancette dell'orologio che scorrono a tutta velocità (e completamente oliate), l'accompagnatore Afine si ritrova, nel giro di due giorni, a svolgere due "lavori" che si rivelano più che altro esperienze di compagnia e amicizia: il primo con una cinquantenne affettuosa i cui figli le sono diventati estranei, e il secondo con Vesna (Mina Gajovic), una giovane serba che sogna di aprire un salone di terapie energetiche a Nizza e che trascorre le vacanze facendo da babysitter a una preadolescente di 11 anni di nome Julia (Victoire Kong), che sa già molto del mondo "dei palazzi, dei diamanti e dell'oro" e che ha addirittura dato fuoco al suo collegio per i figli dell'élite. In loro compagnia, Afine scopre segreti che trasformano completamente la sua percezione del mondo...

Virgil Vernier, maestro nel creare atmosfere attraverso l'uso del Super 16, grazie al lavoro del direttore della fotografia Jordane Chouzenoux, realizza un'opera ellittica, se non criptica, che naviga tra generi diversi (ultra-realismo sociale mescolato a elementi di fiabe e leggende, documentario e finzione, coscienza individuale e subconscio collettivo), operando nel regno delle sensazioni (“gli occhi non mentono”) e dell'ascolto consapevole. Evitando la drammatizzazione, senza mai perdere di vista una storia costantemente avvincente (scritta dal regista in collaborazione con Benjamin Klintoe), Cent mille milliards dipinge un ritratto raffinato e relativamente distaccato di anime solitarie immerse in un mondo di opulenza aspra, a sua volta sull'orlo dell'abisso (“se le cose continuano così, tutto crollerà”). Il risultato è un'opera unica e ben realizzata che invita alla riflessione e a una certa arrendevolezza: “Chiudi gli occhi e rilassati. Questa pietra pulirà tutte le macchie nere dalla tua mente.”

Cent mille milliards è un lavoro di Petit Film in coproduzione con Deuxième Ligne Films.

(Tradotto dal francese da Alessandro Luchetti)

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