LOCARNO 2024 Cineasti del Presente
Recensione: Lesson Learned
- Bálint Szimler mette in discussione i metodi obsoleti del sistema educativo ungherese utilizzando un magistrale approccio di docufiction, senza però arrivare a un dibattito vero e proprio

Considerando che Bálint Szimler ha ricevuto la sua prima educazione negli Stati Uniti prima di tornare nella natia Ungheria, non è un caso che abbia scelto lo scontro tra approcci conservatori e liberali all'istruzione come tema centrale per il suo primo lungometraggio, Lesson Learned [+leggi anche:
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intervista: Bálint Szimler
scheda film], presentato in anteprima al concorso Cineasti del Presente del Festival di Locarno. Dimostrando una grande capacità di osservazione psicologica nella costruzione dell'immaginario cinematografico, Szimler immerge completamente lo sguardo e l'attenzione dello spettatore nell'ambiente scolastico, utilizzando un'inquadratura claustrofobica negli interni, una macchina da presa onnicomprensiva negli esterni, primi piani che finiscono per intimidire e attori per lo più non professionisti. Il risultato è un cinema coinvolgente e iperrealistico che dimostra in modo convincente le opinioni del suo autore, ma non ammette la possibilità di metterle in discussione, perdendo così l'occasione di suscitare un dibattito necessario sull'educazione contemporanea.
Palkó (un convincente Paul Mátis, che usa solo gli occhi e i gesti), dieci anni, si è da poco trasferito dalla Germania al suo paese d'origine, l'Ungheria, e fatica ad adattarsi all'ambiente scolastico, rigidamente regolamentato, dopo essere stato abituato a un approccio educativo più disinvolto. Abituato a parlare in classe, a mangiare quando vuole, a fare le cose al proprio ritmo e a resistere agli ordini, viene presto etichettato come “ragazzo difficile”, soprattutto dall'insegnante di sport Ákos (il manager musicale Ákos “Dadan” Kovács), che alla fine perde le staffe e lo colpisce. Questo incidente rende Palkó ancora più testardo e isolato. Nel frattempo, la nuova insegnante di letteratura Juci (l'attrice teatrale Anna Mészöly) cerca non solo di confortare Palkó e di guadagnarsi la sua fiducia, ma anche di suggerire un approccio diverso per coinvolgere gli studenti, che vada oltre la semplice osservanza del programma. Cerca di scoprire cosa può veramente catturare l'interesse dei bambini in un'epoca iperattiva e consumistica in cui la noia è un peccato e la disciplina sembra una parolaccia. Ma rimane isolata come Palkó nella sua silenziosa ribellione.
Oltre a ritrarre un ambiente scolastico soffocante, Szimler inserisce anche dettagli dell'ambiente circostante: genitori poco empatici che si arrabbiano durante una riunione, vicini scontrosi che non tollerano i bambini rumorosi, imprevedibilità del budget nell'istruzione, burocrazia disfunzionale e narrazioni nazionalistiche che riaffiorano di tanto in tanto. Tutto ciò si aggiunge a un'atmosfera complessivamente ostile in cui l'Ungheria contemporanea, governata in modo conservatore, sta crescendo le sue future generazioni. Ma l'attuazione di un'educazione liberale, che il film sembra sostenere, può davvero migliorare questa società?
Lesson Learned evoca inevitabilmente paragoni con il film norvegese Beware of Children [+leggi anche:
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intervista: Dag Johan Haugerud
scheda film], una precedente esplorazione cinematografica dell'educazione contemporanea, ma proveniente dalla Scandinavia, dove il sistema scolastico è stato liberalizzato molto tempo fa. Quel film si prendeva il tempo di misurare i risultati analizzando i pro e i contro attraverso discussioni tra insegnanti e genitori di diversa provenienza e con diverse convinzioni ideologiche. Mentre Lesson Learned suggerisce che l'Ungheria deve ancora mettersi al passo con gli standard europei, la Norvegia è già moderata nel suo entusiasmo per i metodi democratici e sembra riconsiderare la permissività. In questo contesto, Lesson Learned è certamente un'analisi pertinente dei modelli pedagogici, ma sembra un po' unilaterale e troppo convinta di un'unica prospettiva scolastica, ancora poco studiata, che deve ancora dimostrare la sua efficacia a lungo termine. Se fosse stato più una polemica che un opuscolo, questo film, altrimenti profondamente osservatore e cinematograficamente idiosincratico, avrebbe potuto essere un vero capolavoro.
Lesson Learned è prodotto dalle ungheresi Boddah e CineSuper in coproduzione con Proton Cinema, Good Kids, KMH Film, FocusFox, Pioneer Pictures, FilmPartners & PartnerFilms, 235 Productions e Umbrella. Lights On si occupa delle vendite internazionali.
(Tradotto dall'inglese)
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