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LOCARNO 2024 Fuori concorso

Recensione: Eight Postcards from Utopia

di 

- L'esplorazione di Radu Jude e Christian Ferencz-Flatz sul consumismo nella Romania post-rivoluzione del 1989 è un divertimento intellettuale composto da vecchie pubblicità e altri filmati televisivi

Recensione: Eight Postcards from Utopia

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di Radu Jude, co-diretto da Christian Ferencz-Flatz, è certamente unico nel suo genere. Si tratta di un viaggio audiovisivo di 71 minuti nel folle mondo del consumismo della Romania post-socialista, composto da filmati televisivi - soprattutto pubblicità - trasmessi tra i primi anni '90 e gli anni 2010. Il film è uno dei due film (l'altro è Sleep #2 [+leggi anche:
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) diretti dalla veterana regista rumena Jude proposti fuori concorso al Festival di Locarno.

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Jude e Ferencz-Flatz hanno diviso il film in otto cartoline, i cui titoli ironici fungono da temi liberi per giustificare il montaggio di tonnellate di pubblicità, segmenti di televendite e altro materiale televisivo. Tra le principali immagini ricorrenti vi sono le banche, l'amore e il sesso telefonico, le origini daciche e romane dei rumeni, la rivoluzione tecnologica portata dai cellulari e le loro terribili suonerie monofoniche, i prodotti per la giovinezza e la bellezza, le confezioni patinate, la CGI da incubo, le transizioni insensate e i testi scintillanti sullo schermo. Particolare enfasi viene data anche agli annunci di investimento finanziario, una moderna "corsa all'oro" che si è diffusa negli anni '90 anche in altri Paesi post-socialisti e post-sovietici – gli esempi più noti sono la truffa MMM di Sergei Mavrodi in Russia e lo schema Ponzi, andato male, che ha messo in ginocchio l'economia dell'Albania e ha provocato una guerra civile nel 1997.

Nel complesso, il film fa un discreto lavoro di intreccio con le immagini, creando effetti surreali e, a volte, una satira poco incisiva. Ad onor del vero alcuni segmenti sono più divertenti e dinamici di altri, e la sezione finale è forse un po' troppo lunga. Tra i punti salienti del film vi è una lunga ripresa che mostra un operatore di telemarketing che guarda la telecamera e prova diverse riprese della frase "Ci sforziamo tutti di moltiplicare i vostri soldi" e una lunga sequenza che mostra molte pubblicità incentrate su coppie (che spesso litigano o si dicono qualcosa di smielato), che culminano con punte di rara idiozia e che sono caratterizzate da un ritmo simile a quello di YTP (YTP sta per YouTube Poop, ovvero i mash-up di video che fanno parte della sottocultura remix di Internet).

L'elefante nella stanza nel caso di Eight Cards from Utopia è la questione della sua piena intelligibilità al di fuori della Romania, e la scelta di programmarlo per un pubblico internazionale come quello di Locarno. Certo una buona dose di ironia, perplessità e fascino rimangono, ma molti altri strati di significato saranno "lost in translation".

Detto questo, Jude e Ferencz-Flatz dimostrano la loro vasta conoscenza quando si tratta di scandagliare le profondità della televisione rumena e si dimostrano avidi collezionisti di momenti televisivi - fortunatamente - dimenticati da tempo. Se un potenziale spettatore considererà questo come un punto a favore per convincersi a intraprendere questa esperienza, dipende solo da lui. Quello che possiamo dire è che in questo bizzarro decoupage c'è un buon mix di "campy", ricerca antropologica e divertimento, che potrebbero invogliare gli amanti della nostalgia post-socialista e della TV trash.

Eight Postcards from Utopia è prodotto dalla rumena Saga Film, mentre la società greca Heretic si occupa delle vendite internazionali.

(Tradotto dall'inglese)

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