LOCARNO 2024 Cineasti del Presente
Recensione: Hanami
- Immergendosi nel tema dell'immigrazione, il lungometraggio di Denise Fernandes dà vita a un universo realistico ma allo stesso tempo magico
Denise Fernandes torna al Festival di Locarno con il suo primo lungometraggio, Hanami [+leggi anche:
intervista: Denise Fernandes
scheda film], selezionato nel concorso Cineasti del Presente di quest'anno. Ambientato sull'isola di Fogo, a Capo Verde, Hanami offre un incantevole scorcio di quest'isola vulcanica, insieme a una storia profondamente toccante di nostalgia e appartenenza.
Il film inizia con Nia (Alice da Luz) che decide di intraprendere il proprio viaggio fuori dall'isola, alla ricerca di una vita migliore. Questa è, in realtà, la backstory della sua neonata Nana, la protagonista, che deve abbandonare. In questo primo, breve capitolo introduttivo, che dà voce a Nia, c'è un rituale in cui Nana viene passata lungo una fila di donne. È un atto che rivela tutto l'amore, la cura e l'energia femminile che circonderanno questa bambina mentre cresce, anche se è lontana da sua madre. E non si tratta solo di donne: Nana, come ognuna di loro, è anche visivamente abbracciata dall'isola stessa. Questo paesaggio sarà presente in molti modi nel corso del film, non solo nelle diverse ambientazioni geografiche – che vanno dalle deserte terre aride alle spiagge di sabbia nera – ma anche grazie allo squisito sound design che, in combinazione con la bellissima storia e le immagini mozzafiato, crea un'esperienza sublime e coinvolgente. Come se tenesse una conchiglia vicino all'orecchio, il pubblico può ascoltare da vicino le onde (quasi onnipresenti) dell'oceano – che rappresentano ciò che va e viene – e concentrarsi sulla narrazione che si dipana.
Nana, il cui percorso di vita seguiamo in due fasi diverse, durante la sua infanzia (dove è interpretata da Dailma Mendes) e la sua adolescenza (Sanaya Andrade), è ritratta come una persona attenta che interagisce e si connette con l'ambiente circostante, la famiglia e gli amici – siano essi umani o animali – con poche parole e uno sguardo profondo e affascinante. La telecamera sembra altrettanto attenta in tutto il film, consentendo a tutti i meticolosi elementi di scenografia e costumi di arricchire fortemente la trama.
Nana è una persona sensibile, che si ammala di febbre alta in momenti diversi. Il processo di guarigione è diverso. Durante l’infanzia, Nana viene mandata nell'entroterra dell'isola per riprendersi con un guaritore. Questo viaggio è anche come un portale che consente un cambiamento stilistico: avvicinarsi al vulcano significa avvicinarsi a una terra affascinante che risveglia l'immaginazione della bambina. Un luogo in cui il film si lascia trasportare in uno spazio più magico e surreale. Quando in seguito torna alla realtà, alla casa di Nana, per poi procedere verso l'adolescenza, diventa evidente che il film ha un percorso temporale e narrativo definito e lineare, e tuttavia riesce a scorrere senza soluzione di continuità attraverso tutti i suoi cambiamenti, saltando tra diversi approcci formali o da un'epoca all'altra.
Quando Nana diventa adolescente, deve affrontare i “ritorni”, tra cui una visita della madre. Nelle loro prime interazioni, c'è una chiara intenzione di fare un uso visivo dei riflessi (negli specchi o nei vetri) come modo per sottolineare sia la loro distanza che la loro vicinanza. Man mano che il loro legame si rafforza e si consolida, questi stessi riflessi si attenuano. In questa fase successiva della vita di Nana, e mentre tutti coloro che se ne sono andati e coloro che sono rimasti si riuniscono, la domanda persistente nella sua mente diventa più forte che mai: deve restare o deve andarsene? Ma forse una domanda, più urgente, è risolta: andarsene non deve sempre significare non amare, e restare non deve necessariamente significare non sognare.
Hanami è una produzione svizzero-portoghese-capoverdiana guidata da Alina Film e O Som e a Fúria, in coproduzione con Ventura Film e RSI Radiotelevisione Svizzera. Le vendite internazionali sono a cura di MoreThan Films.
(Tradotto dall'inglese)
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