Recensione: New Dawn Fades
- Nella sua prima incursione nel cinema di finzione, Gürcan Keltek segue una discesa nella follia sullo sfondo della ricca topografia di Istanbul

Il regista-sceneggiatore turco Gürcan Keltek, noto per il suo cinema meditativo ed evocativo, si cimenta per la prima volta nella fiction con New Dawn Fades [+leggi anche:
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intervista: Gürcan Keltek
scheda film], presentato in concorso a Locarno. Il film segue Akın (Cem Yiğit Üzümoğlu), un uomo che lotta per mantenere la sua presa sulla realtà mentre subisce una serie di episodi psicotici. Ambientata sullo sfondo dei monumenti storici e religiosi di Istanbul, la narrazione si svolge nell'arco di 72 ore, descrivendo l'oscillazione di Akın tra fugaci momenti di lucidità e una graduale discesa nel delirio e nell'allucinazione. Keltek esamina il delicato confine tra salute mentale e follia, utilizzando una narrazione introspettiva di stampo documentaristico, caratterizzata da riprese lunghe e da una linea temporale non lineare.
Le opere precedenti di Keltek, come Meteors [+leggi anche:
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scheda film] e Gulyabani, si distinguono per il ritmo contemplativo, l'uso evocativo di paesaggi naturali e la tendenza a sfumare i confini tra reale e surreale. Questi elementi sono evidenti nel suo debutto nel lungometraggio di finzione, dove la fusione tra l'osservazione documentaristica e il cinema sperimentale si intensifica man mano che il tumulto interiore di Akın passa dalla paranoia e dall'ansia alla psicosi vera e propria. Il film tocca anche i temi del dislocamento, dell'identità e dell'angoscia esistenziale, integrandoli perfettamente nel viaggio psicologico di Akın.
Mentre Akın si aggira per Istanbul, rimane sempre più invischiato nella topografia della città, attratto da siti di significato religioso, come l'ex chiesa e ora moschea Hagia Sophia. Il film accenna all'occultismo, anche se la causa precisa del disfacimento psicologico del protagonista rimane sfuggente. I riferimenti alla religione suggeriscono un episodio di follia divina, che culmina in una visione apocalittica, mentre il film si addentra nei miti prodotti dal subconscio.
Il direttore della fotografia Peter Zeitlinger, collaboratore abituale di Werner Herzog, fa sì che i movimenti fluidi della macchina da presa e l'intima vicinanza al protagonista creino un senso di immersione. Il film pone una forte enfasi sull'architettura urbana, catturandola con un poeticismo ipnotico. New Dawn Fades si evolve in un viaggio psicogeografico in forma di docu-fiction, navigando tra i picchi dell'estasi religiosa e gli abissi della disperazione con un ritmo lento, ma coinvolgente. Il film cattura abilmente i passaggi tra momenti di chiarezza e confusione, trasmettendo un profondo senso di vulnerabilità mentre la realtà di Akın si disintegra nell'illusione, un luogo in cui fede, identità e salute mentale si scontrano.
L'esperienza surreale fornita qui sconfina nel regno mitico-poetico quando Akın soccombe alle sue allucinazioni e, sebbene New Dawn Fades rimanga volutamente opaco in termini di narrazione convenzionale, offre un'esplorazione viscerale e sensoriale che invita a riflettere sulla natura della realtà e sui costrutti della salute mentale.
New Dawn Fades è una coproduzione turco-italiano-tedesco-norvegese-olandese guidata da Vigo Film, e coprodotta da Slingshot Films, 29P Films, The StoryBay e Fidalgo Productions. Heretic cura le vendite internazionali.
(Tradotto dall'inglese)
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