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SARAJEVO 2024

Recensione: Block 5

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- Nel film di Klemen Dvornik, una nuova bambina del quartiere deve unire le forze con i suoi nemici e sfidare suo padre per salvare il parco giochi locale

Recensione: Block 5

La vita non è facile per una ragazzina nuova del quartiere. A quell’età, trasferirsi può essere un reset totale: con il quartiere arriva anche una nuova scuola e l'obbligo di fare nuove amicizie e di inserirsi in un gruppo che già condivide una certa dinamica consolidata. Avere una causa in comune (o crearne una) può aiutare, ma può anche creare una frattura più profonda tra il mondo dei ragazzi e quello degli adulti. Questo è ciò che vediamo nel nuovo film del poliedrico regista sloveno Klemen Dvornik, Block 5, presentato in anteprima a Locarno, nella sezione Locarno Kids, e ora proiettato a Sarajevo, nel Children's Programme.

La nostra protagonista, la preadolescente Alma (Kaja Zabert), si è appena trasferita in un appartamento di un condominio di Lubiana con il padre Filip (Marko Mandić, visto di recente in Family Therapy [+leggi anche:
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di Sonja Prosenc e in Not a Word [+leggi anche:
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di Hanna Slak). Non ha vita facile, dal momento che la banda di ragazzi con lo skateboard la maltratta sia a scuola che nel quartiere. Quando scopre che il padre si occupa del progetto di sviluppo che trasformerà il parco giochi dell'isolato, completo di skate park, in un parcheggio, si unisce a loro, superando le loro differenze e stringendo un patto per opporsi al progetto. Alma ha una ragione personale più profonda degli altri per partecipare a questa battaglia ambientale, poiché sua madre è morta in una missione simile in Amazzonia. L'avventura, che assomiglia a un gioco di guerra tra i ragazzi e gli adulti, ha inizio e, lungo il percorso, le animosità si trasformeranno in amicizie e si creerà un senso di comunità.

Partendo da uno script di Dora Šustić, sceneggiatrice e regista di origine croata, di formazione lubianese e praghese, Dvornik dimostra la sua versatilità e il suo occhio per i dettagli. Sebbene entrambi facciano occasionalmente ricorso a cliché, riescono a catturare la vita di bambini e adulti in un quartiere complesso, etnicamente misto e con divisioni di classe, proprio come la maggior parte dei quartieri periferici di Lubiana. Dvornik dimostra anche di avere una discreta conoscenza della cultura contemporanea dei giovani adulti, poiché insiste su intermezzi in stile TikTok con video verticali delle loro bravate sullo skate con un sottofondo di musica trap-pop contemporanea.

Il regista sa anche come lavorare con i giovani attori, quando dare loro indicazioni e quando allontanarsi per permettere loro di creare la propria interazione in modo organico. Il risultato è un'ottima chimica tra di loro, con Kaja Zabert e Kaja Šuštar (che interpreta Luna, la nemesi di Alma trasformatasi in migliore amica) che spiccano sul resto del giovane cast che comunque se la cava piuttosto bene. I membri adulti del cast, ad eccezione di Marko Mandić, sempre bravo nel suo ruolo, hanno delle piccole parti e alcuni di loro, come Ivana Roščić, Enes Bešlagić e Gregor Zorc, danno vita ai loro personaggi, mentre Tihomir Stanić (che interpreta il capo di Filip, Brabec) è in grado di dare la giusta impronta del cattivo.

Girato con cura dal direttore della fotografia ceco David Hofmann, che coglie dettagli che avrebbero potuto essere facilmente trascurati da un dop con maggiore familiarità con quell’ambiente, musicato da David Herceg che ne sottolinea l'emotività in modo discreto, e montato in modo vibrante da Ivana Fumić, Block 5 è un film che dovrebbe trovare terreno fertile con i ragazzi delle scuole elementari, suscitando anche le riflessioni dei loro genitori e insegnanti per 80 minuti.

Block 5 è una coproduzione tra Slovenia, Repubblica Ceca, Croazia e Serbia di A Atalanta con BFILM, Antitalent, Living Pictures, December e Radio-Television Slovenia. Level K si occupa delle vendite internazionali.

(Tradotto dall'inglese)

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