VENEZIA 2024 Giornate degli Autori
Recensione: Super Happy Forever
- VENEZIA 2024: Il film franco-giapponese di Kohei Igarashi racconta con delicatezza un lutto improvviso e ripercorre la nascita di un tenero amore in riva al mare

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scheda film]), che ha aperto il concorso delle 21me Giornate degli Autori della Mostra di Venezia. Il titolo gioioso del film sembrerebbe contraddire il suo tema centrale, se non fosse che anche di felicità si parla in questo lungometraggio diviso esattamente in due parti: la prima dedicata alla difficile elaborazione di un lutto crudele e la seconda incentrata sul racconto di un tenero amore che nasce in riva al mare, rievocato in un gioco di piani temporali invertiti.
La location è la stessa, ma i periodi sono diversi. Il film comincia nel 2023. Sano (Hiroki Sano) torna con il suo amico Miyata (Yoshinori Miyata) nel luogo dove cinque anni prima conobbe sua moglie Nagi: una località balneare del Giappone chiamata Izu. La stanza d’hotel è la stessa del 2018, con una vista spettacolare sul mare. Ma Sano non sembra felice, cerca un cappello rosso smarrito anni prima e quando al telefono gli chiedono di sua moglie, perde la pazienza e lancia il cellulare in acqua. Il giovane uomo è apatico, scontroso, tacitamente disperato. Il suo amico cerca di infondergli un po’ di fiducia nella vita, ma con scarso successo. Dopo un po’ ne scopriamo il motivo: Sano ha da poco perso la sua amata Nagi, morta all’improvviso nel sonno. Una sera beve fino a stare male, e porta il livello di sopportazione di Miyata fino al limite.
Nella stessa stanza d’hotel in cui Sano si rifugia, mentre ascolta una canzone che gli ricorda sua moglie, ecco comparire Nagi (Nairu Yamamoto), col suo trolley e tutta la voglia di godersi la sua vacanza. In realtà, abbiamo fatto un salto indietro al 2018, quando la donna non aveva ancora conosciuto il suo futuro marito. Poco più tardi, una bizzarra coincidenza fa incontrare i loro sguardi nella hall dell’albergo, dove Sano sta trascorrendo le sue vacanze in compagnia del suo fedele amico Miyata. Assistiamo quindi alla nascita di una simpatica amicizia tra i tre e, pian piano, di qualcosa di più tra Sano e Nagi. Succede tutto nell’arco di una notte, e un cappello da baseball rosso avrà un ruolo centrale nell’inizio della loro storia. Così come una vecchia canzone (Beyond the Sea di Bobby Darin) che ricorre in varie forme.
Cominciare dalla fine di un amore, e raccontarcelo poi quando deve ancora cominciare, è un modo per riportare sullo schermo la gioia e le cose belle vissute, dopo un incipit drammatico. A un certo punto, Super Happy Forever potrebbe sembrare una commedia romantica, se non fosse per quel senso di malinconia che non ti abbandona, sapendo già come andrà a finire. L’alchimia tra gli attori è palpabile: al trio protagonista si aggiunge anche Hoang Nhu Quynh, che interpreta Anh, la ragazza vietnamita che rifà le stanze dell’hotel, un personaggio secondario che si rivelerà più centrale del previsto. Il tutto è rappresentato con una grazia tipicamente orientale che avvolge, incanta e conforta.
Super Happy Forever è prodotto da MLD Films (Francia) e Nobo (Giappone). Le vendite internazionali sono affidate alla francese BAC Films.
Photogallery 28/08/2024: Venice 2024 - Super Happy Forever
9 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.



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