Recensione: Trois amies
- VENEZIA 2024: Emmanuel Mouret intreccia una matassa sofisticata e brillantemente messa in scena di sentimenti e conversazioni raffinate nella pura tradizione paradossale rohmeriana
"Lione è l'ambientazione principale. Le cose accadranno qui, là, e là, e anche qui. Vedete quest'uomo, Thomas? È un personaggio importante, ma non il protagonista. La protagonista è Joan: insegna inglese. E questa è Alice, la sua migliore amica. Thomas è un supplente di questa scuola. È nella mia classe. Mi mancano i miei studenti. Ma sto divagando, la storia inizia molto prima, poco più di un anno fa. Non è necessariamente il momento giusto, ma è quello che ho scelto”.
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scheda film], presentato in concorso all'81ma Mostra di Venezia, e all'universo cinematografico perfettamente identificabile del francese Emmanuel Mouret, esperto di variazioni e oscillazioni amorose al confine tra la menzogna e la verità, la commedia e la banale tragedia dell'esistenza, l'insoddisfacente ma profonda perfezione della coppia, la doppiezza eccitante e colpevole, i sogni di fuga e gli impulsi contrastati, le amicizie paradossali, l'evanescenza e la complessa reciprocità dei sentimenti... È un canovaccio vasto e giocoso che il regista ormai padroneggia appieno nel suo tipico stile, rinunciando all'intensità ("non bisogna aggiungere dramma al dramma") a favore della pacatezza, della leggerezza e dell'ironia (senza però mai giudicare), attraverso la distanza letteraria di un osservatore delle formiche umane che tutti noi siamo, con i nostri desideri che si intromettono senza sosta nell’esistenza terrena.
Il motore della storia (una sceneggiatura magistralmente realizzata dal regista e da Carmen Leroi)? Tre donne, tre amiche, le vite sentimentali intrecciate di tre insegnanti moderne, tre avventure che esplorano la semplice vertigine dell'amore. Joan (India Hair) non è più innamorata di Victor (Vincent Macaigne), che tenta invano di ricucire il rapporto; Alice (Camille Cottin) preferisce fingere di amare piuttosto che soffrire per amore, ma una vocina dentro di lei la tenta; Rebecca (Sara Forestier) ha una relazione segreta con Eric (Grégoire Ludig), marito di Alice. Se a questo si aggiunge una morte accidentale, il passare dei mesi e l'arrivo di Thomas (Damien Bonnard), che vorrebbe che Joan lo amasse, si ha la struttura di una scacchiera che galleggia sul fiume della ricerca della felicità, con accenni a Marivaux e Éric Rohmer, con un pizzico di Bergman.
Trasportata dalla voce fuori campo del suo fantomatico narratore, questa nuova opera del faceto Mouret sviluppa ad arte una "felice complessità" dell'intimità e tratteggia una sorta di tenero trattato sull'amore che non manca mai di umorismo. Il tutto in un teatro di piccole dimensioni, elegante e sofisticato, a immagine di un regista serio ed estroso al tempo stesso, la cui singolare firma è in grado di fondere modernità e atemporalità ("affrontare un classico di 446 pagine fa paura"), il che gli farà inevitabilmente guadagnare alcuni ferventi ammiratori.
Trois amies è prodotto da Moby Dick Films con Arte France Cinéma e da Auvergne-Rhône-Alpes Cinéma. Pyramide International si occupa delle vendite internazionali.
(Tradotto dal francese)
Photogallery 30/08/2024: Venice 2024 - Three Friends
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