Recensione serie: Families Like Ours
di Jan Lumholdt
- VENEZIA 2024: Nella sua prima miniserie, molto sentita, Thomas Vinterberg fa vivere a sei milioni di danesi la condizione dei senzatetto e dell'apolidia

Come i suoi altrettanto celebri compatrioti Per Fly, Nicolas Winding Refn e Lars von Trier prima di lui, per Thomas Vinterberg è arrivato il momento di affrontare il formato della miniserie. Families Like Ours [+leggi anche:
intervista: Thomas Vinterberg
scheda series], presentato in anteprima mondiale fuori concorso all'81a Mostra di Venezia, è la prima opera del danese premiato a Berlino, Cannes e agli Oscar a visitare la città galleggiante.
È giusto che sia così, perché l'acqua gioca un ruolo fondamentale nella saga in sette parti di Vinterberg. In un futuro prossimo, la Danimarca si trova ad affrontare una catastrofe naturale: l'innalzamento del livello del mare renderà presto il Paese inabitabile e circa sei milioni di danesi saranno senza casa e senza patria. Costosi sistemi di dighe e drenaggi tengono temporaneamente a bada le inondazioni, mentre viene messo in atto un programma di evacuazione/ricollocazione finanziato dal governo. Nel frattempo, in una drammatica escalation, le frontiere vicine e limitrofe di Germania, Francia, Regno Unito e Paesi nordici vengono chiuse ai "rifugiati, agli immigrati e alle famiglie come la nostra", come dice il preside della scuola superiore della diciannovenne Laura.
Mentre l’atmosfera serena della primavera si fa sentire e l'inconfondibile odore dell'erba riempie l'aria danese, una popolazione ai vertici delle classifiche mondiali di stabilità politica e felicità si prepara ad affrontare un domani sconosciuto. Alla fine dell'estate, verranno spediti e stipati nelle cabine dei traghetti, negli autobus e nei centri di transito, con tutta la loro vita in una valigia.
Laura (Amaryllis August) e le persone a lei più care costituiscono il nucleo del racconto: suo padre, Jacob (Nikolaj Lie Kaas), un importante architetto (la maggior parte delle famiglie danesi ne ha uno); sua moglie, Amalie (Helene Reingaard Neumann); suo fratello, Nikolaj (Esben Smed), membro dello staff del ministero degli Esteri; suo marito Henrik (Magnus Millang), un ricco proprietario terriero; Fanny (Paprika Steen), ex moglie di Jacob e madre di Laura; Elias (Albert Rudbeck Lindhardt), compagno di scuola e primo grande amore di Laura. A dare manforte e/o a creare scompiglio ci sono il fratello dispettoso Peter (David Dencik), lo zio Holger (Thomas Bo Larsen), testa calda e cuore tenero, e il piccolo Lucas (Max Kaysen Høyrup), un bambino prodigio del calcio con capacità psichiche inquietanti (alcune serie danesi ne hanno una, soprattutto quando "regna il caos"). Insomma, un'ampia e variopinta tavolozza di protagonisti, interpretati da un cast di prim'ordine, che offre performance altrettanto di prim'ordine.
E come fa l'autore di Festen e Un altro giro [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film] a gestire questa portata epica e un’idea altrettanto epica, a fare da concorrente in un'arena nazionale con una tradizione di serie innovative e acclamate (The Kingdom, The Killing, Borgen, The Bridge) che dura da decenni? Ammirevolmente bene, e con la sua firma personale e distinta, è la risposta immediata - e a volte anche con poeticità e romanticismo. Infatti, sebbene Vinterberg e il co-sceneggiatore Bo Hr Hansen abbiano certamente messo i loro personaggi di fronte a dure prove, c'è una notevole tenerezza che abbraccia sia la nostra piccola famiglia nella storia raccontata che la nostra piccola Danimarca nel suo complesso, alla quale Families Like Ours può essere vista come una sentita lettera d'amore. Mentre la situazione appare sempre più desolata, un filmato di repertorio ci mostra le scene di liberazione della Seconda Guerra Mondiale a Copenaghen nel 1945. Ci siamo, amici: la situazione può essere disperata, ma non senza speranza. Nel frattempo, nell'incertezza (un giorno potrebbe essere richiesto un sequel), si augura all'erba danese, alle lettere æ e ø, ai rintocchi delle campane del municipio di Rådhuspladsen e alle famiglie come quella di Laura un caldo e sincero "Kom godt hjem", cioé "Torna a casa sano e salvo!".
Families Like Ours è una coproduzione tra Danimarca, Svezia, Francia e Belgio di Zentropa Entertainments, StudioCanal, Canal+, TV2 Denmark e Saga Film. Le vendite internazionali sono gestite da StudioCanal.
(Tradotto dall'inglese)
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