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VENEZIA 2024 Settimana Internazionale della Critica

Recensione: Little Jaffna

di 

- VENEZIA 2024: Lawrence Valin mescola una missione sotto copertura della polizia con un'immersione nella comunità tamil di Parigi per un'opera prima ibrida, rinfrescante e audace

Recensione: Little Jaffna
Lawrence Valin in Little Jaffna

“Per noi tornerai a essere Michael Sebamalai”. Un preoccupante ritorno alle origini, nell'ambito di una missione di infiltrazione all'interno della comunità tamil di Parigi, organizzata dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale, è quello che si prospetta per il protagonista di Little Jaffna [+leggi anche:
intervista: Lawrence Valin
scheda film
]
, opera prima del regista francese Lawrence Valin che ha chiuso la Settimana Internazionale della Critica nell’ambito dell'81ma Mostra del cinema di Venezia. È un'immersione pericolosa, che ci porta dietro le quinte del finanziamento occulto della resistenza delle Tigri in Sri Lanka, al momento in cui erano impantanate in una guerra civile contro le forze governative, durata dal 1983 al 2009, che ha causato oltre 80.000 vittime e che ha spinto centinaia di migliaia di tamil in esilio.

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“Non siete a Parigi, ma a Little Jaffna”. Nel cuore del quartiere tamil di La Chapelle, la banda di Killiz – guidata da Aya (Vela Ramamoorthy), in apparenza un discreto droghiere ma che in realtà è il tesoriere delle Tigri in Francia e un uomo temuto da tutti – sta prosciugando una comunità (200 euro a famiglia, 1.000 a negoziante) che viene informata col contagocce sul sanguinoso conflitto in corso in patria.

Arrivato in Francia orfano all'età di quattro anni e cresciuto a Clermont-Ferrand dalla nonna (la star indiana Radikaa Sarathkumar), il poliziotto semplice Michael Beaulieu (ottimamente interpretato dallo stesso regista) viene incaricato di scoprire quando esattamente i fondi raccolti saranno trasferiti in Svizzera. Inizialmente cameriere in un bar locale, Michael conquista l'amicizia di Puvi (Puviraj Raveendram), braccio destro di Aya, e presto si ritrova a far parte della banda di Killiz, che si occupa anche del traffico di immigrati clandestini. Ma soprattutto l'infiltrato scopre una sorta di famiglia, una cultura (“mangia con le mani, siamo tamil”) e una fede in una resistenza armata che considera legittima (“non parlare di cose di cui non sai nulla”). Per Michael si tratta di una rinascita bruciante, che complica ulteriormente, dal punto di vista psicologico, un'operazione segreta che necessita di stratagemmi e sangue freddo...

Il film descrive questo duplice faccia a faccia intrapreso dal nostro eroe (sia con i suoi obiettivi che con se stesso) mescolando una classica indagine poliziesca in stile partita a scacchi, che rischia costantemente di andare all’aria, con uno studio quasi etnologico di una comunità (con le sue celebrazioni, i suoi riti, le sue preoccupazioni passate e presenti legate alla guerra in Sri Lanka, ecc.). Il regista amplifica ulteriormente questa ibridazione attraverso una messa in scena che di tanto in tanto inietta nel film sequenze tipiche del cinema tamil (ralenti, lotte omeriche tra bande, musica, ecc.), unite a una patina di teatrino d'ombre e colori vivaci. Se a questo si aggiunge un numero significativo di attori non professionisti, si ottiene con Little Jaffna un connubio cinematografico insolito, rinfrescante ed eminentemente piacevole nel panorama del giovane cinema francese, che presenta alcuni volti nuovi.

Little Jaffna è prodotto da Ex Nihilo e da Mean Streets, ed è coprodotto da France 2 Cinéma. Charades guida le vendite internazionali.

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(Tradotto dal francese)


Photogallery 05/09/2024: Venice 2024 - Little Jaffna

22 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Lawrence Valin, Puviraj Raveendram, Vela Ramamoorthy, Radhika Sarathkumar
© 2024 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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