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VENEZIA 2024 Premi

Venezia annuncia i vincitori dei suoi premi collaterali

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- VENEZIA 2024: The Brutalist di Brady Corbet e The New Year that Never Came di Bogdan Mureșanu si sono aggiudicati i due Premi FIPRESCI; ad Alma del desierto di Mónica Taboada-Tapia va il Queer Lion

Venezia annuncia i vincitori dei suoi premi collaterali
The Brutalist di Brady Corbet

L'81ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (28 agosto-7 settembre) ha annunciato i vincitori dei premi paralleli. I premi sono decisi in modo indipendente da associazioni di critici cinematografici, circoli e associazioni culturali, oltre che da professionisti del cinema.

La giuria della Federazione Internazionale dei Critici Cinematografici (FIPRESCI), composta da Alissa Simon (USA), Gaia Simonati (Italia), Hannah Pilarczyk (Germania), Martin Horyna (Repubblica Ceca), Jean-Philippe Guerand (Francia) e Simone Soranna (Italia), ha assegnato il Premio per il miglior film in concorso a The Brutalist [+leggi anche:
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di Brady Corbet (Usa/Regno Unito/Ungheria). Il film ruota attorno all'architetto visionario László Toth e a sua moglie Erzsébet, che nel 1947 fuggono dall'Europa del dopoguerra per ricostruire la loro eredità e assistere alla nascita dell'America moderna. Lì le loro vite vengono cambiate per sempre da un misterioso e ricco cliente.

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Il premio per il miglior film della Settimana Internazionale della Critica è andato a The New Year that Never Came [+leggi anche:
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(Romania/Serbia) di Bogdan Mureșanu. Ambientato nel 1989, mentre la Romania è sull'orlo della rivoluzione, il film segue sei vite apparentemente scollegate che si intersecano in modi inaspettati. Le tensioni che stanno per esplodere culmineranno nella drammatica caduta di Ceauşescu e del regime comunista.

Infine, il Queer Lion di quest'anno è andato a Alma del desierto (Colombia/Brasile) di Mónica Taboada-Tapia, presentato nella sezione indipendente Giornate degli Autori del festival. Ambientato negli aridi paesaggi di La Guajira, in Colombia, il film si concentra su una donna Wayúu transgender di nome Georgina. La donna sa che il suo tempo sta per scadere e vuole cambiare la sua esistenza. Non avendo nulla da perdere, si mette in viaggio per incontrare i suoi fratelli, che non parlano spagnolo e sopravvivono a stento ai margini dell'opaco sistema burocratico colombiano. Tra ferite aperte, ricordi e distanze geografiche ed emotive insondabili, Georgina e i suoi decidono che quando è troppo è troppo.

Ecco l'elenco dei vincitori dei principali premi paralleli:

Premio FIPRESCI - Concorso
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 - Brady Corbet (USA/UK/Ungheria)

Premio FIPRESCI - Miglior film di Orizzonti e della Settimana Internazionale della Critica
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- Bogdan Mureșanu (Romania/Serbia)

Leone queer
Alma del desierto - Mónica Taboada-Tapia (Colombia/Brasile)

Premio Autori Under 40 - In memoria di Valentina Pedicini

Miglior regia
Anne-Sophie Bailly - Mon Inséparable [+leggi anche:
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intervista: Anne-Sophie Bailly
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(Francia)
Elizabeth Lo - Mistress Dispeller (Cina/USA)

Menzione speciale per la migliore fotografia
Boroka Biro - The New Year that Never Came

Menzione speciale per la migliore regia e sceneggiatura
Xiaoxuan Jiang - To Kill A Mongolian Horse (Malesia/USA/Hong Kong/Corea del Sud/Giappone)

Premio Fondazione FAI Persona Lavoro Ambiente
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- Bernhard Wenger (Austria/Germania)

Premio FEDIC Federazione Italiana dei Cineclub - Miglior film
Playing God - Matteo Burani (Italia/Francia)

Premio Francesco Pasinetti
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- Antonio Piazza, Fabio Grassadonia (Italia/Francia)

Premio Leoncino d'Oro - Agiscuola, UNICEF
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- Delphine Coulin, Muriel Coulin (Francia)

Premio Lizzani - ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici)
Iddu - Antonio Piazza, Fabio Grassadonia

Premio UNIMED
The Brutalist - Brady Corbet

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(Tradotto dall'inglese)

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