Recensione: U Are the Universe
- Il primo lungometraggio di Pavlo Ostrikov mescola fantascienza esistenziale, romanticismo e commedia in un'esplorazione fluida dell'amore, della solitudine e del bisogno umano di connessione

Il regista ucraino Pavlo Ostrikov ha presentato il suo primo lungometraggio, U Are the Universe [+leggi anche:
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intervista: Pavlo Ostrikov
scheda film], nella sezione Discovery del Toronto International Film Festival. Il dramma fantascientifico post-apocalittico, con elementi di romanticismo, segue Andriy Melnyk (Volodymyr Kravchuk), un camionista spaziale ucraino che trasporta scorie nucleari su Callisto a bordo di una fatiscente astronave cargo. Il suo unico compagno è Maxim (doppiato da Leonid Popadko), un allegro ma un po’ irritante robot con un braccio solo, la cui funzione principale è garantire la sopravvivenza e la sanità mentale di Andriy. A metà del suo viaggio, Andriy viene a sapere di essere stato licenziato e, poco dopo, scopre di essere l'ultimo umano sopravvissuto nell'universo. Alla deriva nello spazio, un barlume di speranza gli viene offerto da un debole segnale proveniente da una stazione vicino a Saturno, che gli suggerisce che potrebbe non essere del tutto solo.
Ostrikov ha esplorato temi esistenziali nei suoi cortometraggi precedenti, come When the Trees Fall, un dramma intimo ambientato in un contesto sociale e naturale più ampio. In U Are the Universe espande questi temi, esplorando l'amore e l'isolamento su una scala cosmica più ampia. Andriy, goffo e solitario, con limitate capacità sociali e di intelligenza emotiva, incarna l'uomo comune. La sua iniziale indifferenza all'evento apocalittico che lo lascia bloccato nell'immenso vuoto dello spazio non si trasforma in disperazione; al contrario, inizia ad apprezzare ciò che resta della sua esistenza, comprese le scorte in diminuzione dell'astronave. Il suo desiderio di avere uno scopo nella vita viene risvegliato da un messaggio vocale a milioni di chilometri di distanza, che lo spinge a scoprirne la fonte.
Originariamente concepito come una breve opera teatrale, U Are the Universe conserva l'atmosfera intima delle sue origini come dramma da camera. Ostrikov, che ha adattato il proprio lavoro per lo schermo, mantiene la narrazione confinata e guidata dai dialoghi, con le interazioni del protagonista limitate a quelle con il suo compagno robot, oltre ai suoi pensieri interiori. Il film passa fluidamente da un genere all'altro, iniziando come una sitcom che ricorda la serie fantascientifica britannica Red Dwarf, prima di passare a rendere omaggio a classici come 2001: Odissea nello spazio, di cui fa una garbata parodia, per poi approdare a una versione intergalattica di C’è posta per te. Al centro della storia c'è il potere della speranza e del legame umano, che spinge Andriy ad andare avanti anche quando la sua astronave va in pezzi, riecheggiando il survival thriller cosmico Gravity [+leggi anche:
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scheda film] di Alfonso Cuarón.
Dal punto di vista visivo, Ostrikov opta per un'estetica usurata e vissuta che conferisce un realismo grintoso al genere fantascientifico. L'astronave è sbiadita e soggetta alle intemperie, mentre gli interni retrofuturistici, con tanto di robot antiquato, sfidano la tipica rappresentazione di astronavi eleganti e sterili. Il direttore della fotografia Nikita Kuzmenko utilizza inquadrature strette e claustrofobiche per enfatizzare la febbre da cabina e l'oppressività della situazione del protagonista.
Ostrikov trasforma il dramma introspettivo ed esistenziale in un film che si tinge di malinconia ma si fonda sull'umanesimo, concentrandosi sulla lotta per trovare un significato di fronte a una solitudine schiacciante. Anche se la narrazione si confronta con setreotipi a noi familiari, Ostrikov evita ampiamente di cadere in grossi cliché, in particolare nel terzo atto, dove colpi di scena inaspettati portano a un finale toccante ma devastante, senza perdere il tocco umanistico.
U Are the Universe è coprodotto da ForeFilms (Ucraina) e Stenola Productions (Belgio). I diritti internazionali sono affidati a True Colours.
(Tradotto dall'inglese)
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