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TORONTO 2024 Discovery

Recensione: Horizonte

di 

- Nel secondo lungometraggio di César Augusto Acevedo, una madre e suo figlio, entrambi fantasmi, percorrono il cammino della redenzione dopo una guerra civile segnata da crimini e morti ingiuste

Recensione: Horizonte
Claudio Catano in Horizonte

La guerra civile non ha nulla di civile. Più si protrae e più diventa sanguinosa, le sue conseguenze diventano sempre più terribili. Quella che si è verificata in Colombia a partire dal 1962 (è terminata ufficialmente nel 2016, ma in realtà ha avuto un riavvio a bassa intensità e asimmetrico nel 2018) ha causato centinaia di migliaia di vittime e ha influito su altri milioni di destini individuali, distruggendo intere famiglie. La guerra civile colombiana e le sue conseguenze fanno da sfondo al secondo lungometraggio di César Augusto Acevedo, Horizonte, presentato in anteprima al Toronto Film Festival, nella sezione Discovery.

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Horizonte non può essere però descritto come un tipico film di guerra, né tanto meno come un film  naturalistico. Al contrario, si tratta di un dramma leggermente soprannaturale, filosofico e metafisico con elementi horror. Come tale - e provenendo dal regista che si è fatto notare con un lungometraggio d'esordio come Land and Shade [+leggi anche:
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(2015), che ha ottenuto almeno una dozzina di premi festivalieri, tra cui la Caméra d'Or a Cannes - sembra destinato a un'ulteriore esposizione nei festival e forse anche a una distribuzione di nicchia nelle sale d'essai.

Incontriamo il nostro protagonista, Basilio (Claudio Cataño), mentre cammina tra i vicoli di un cimitero alla ricerca della madre, Iñes Soto. Alla fine la trova in un'umile casa di fronte a un grande campo il cui colore verde contrasta con il cielo grigio-azzurro, ma lei non lo riconosce, perché non assomiglia per niente al figlio che lei dice di aver perso anni prima. C'è una spiegazione convincente: sono entrambi fantasmi inquieti che hanno concluso la loro vita terrena in tempi diversi e su fronti diversi della guerra, perdendosi di vista molto prima. Lei è rimasta fedele alla sua natura umana, mentre lui è diventato un soldato per sopravvivere. Infine, Iñes (l'attrice cilena Paulina García, nota per Gloria [+leggi anche:
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di Sebastián Lelio del 2013) si unisce a Basilio nella sua ricerca di redenzione, e la strada li conduce attraverso il regno dei suoi ricordi, dove lui affronta nuovamente le sue vittime, i suoi amici e i suoi aguzzini, ma anche l'uomo che è diventato.

Con una struttura fluida, Horizonte salta spesso da una cornice temporale all'altra, come accade per i ricordi e le riflessioni. La sua logica onirica oscura e il suo realismo magico sono completati da una scenografia altrettanto sinistra e minimale (di Marcela Gómez Montoya), esaltata solo dall'uso misurato e ben ritmato degli effetti visivi. C'è una nota di eleganza nella fotografia di Mateo Guzmán Sánchez, spesso immersa nella nebbia, che è una metafora appropriata sia per la guerra che per i ricordi di essa, soprattutto quando si tratta di movimenti rotatori nelle riprese lunghe, mentre la dissolvenza dei personaggi dalle scene è anche un bel tocco delle montatrici Soledad Salfate e Camila Beltrán. Questo stile visivo grintoso ma teso è accompagnato da un paesaggio sonoro altrettanto impressionante, grazie soprattutto alla colonna sonora originale di Harry Allouche. La sfida più grande è rappresentata dalla coppia di attori protagonisti, dato che la sceneggiatura di Acevedo li presenta spesso con lunghi monologhi, ma la loro recitazione è perfetta, senza nemmeno un accenno di teatralità.

Horizonte è un’esperienza sgradevole, lenta e dolorosa, ma sempre per le ragioni giuste, poiché la strada della redenzione non è mai facile da percorrere, soprattutto dopo una vita di atti disumani. È un film magistralmente realizzato che lascia nello spettatore un'impressione duratura e che rappresenta un secondo passo nella carriera cinematografica di César Augusto Acevedo che aspettavamo e speravamo da tempo.

Horizonte è una coproduzione tra Colombia, Francia, Cile, Germania e Lussemburgo, di Inercia Películas, Ciné-Sud Promotion, Unafilm, Quijote Films, Tarantula e In Vivo Films. Inercia Películas si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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