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TORONTO 2024 Centrepiece

Recensione: The Legend of the Vagabond Queen of Lagos

di 

- Il Collettivo Agbajowo firma un film d'esordio significativo e orientato alla base, ispirato agli sfratti in corso negli insediamenti informali della più grande città africana

Recensione: The Legend of the Vagabond Queen of Lagos
Temi Ami-Williams in The Legend of the Vagabond Queen of Lagos

Mentre in tutto il mondo molti insediamenti vengono rasi al suolo per costruire quartieri residenziali, lo Agbajowo Collective con base in Nigeria (composto da sette persone, AS Elijah, Akinmuyiwa Bisola, Edukpo Tina, James Tayler, Mathew Cerf, Okechukwu Samuel e Ogungbamila Temitope), si propone di far luce e di contrastare gli sforzi del governo per allontanare i residenti storici dalle loro case. Con il film d'esordio del collettivo, The Legend of the Vagabond Queen of Lagos [+leggi anche:
intervista: Akinmuyiwa Bisola, Okechuk…
scheda film
]
, viene lanciato un appello immediato all'azione e a prestare attenzione a un problema straordinariamente globale, reso però marginale dalle forze capitalistiche e da una certa dimenticanza dell'élite socioeconomica. Il film è stato presentato in anteprima mondiale nella sezione Centrepiece del Toronto International Film Festival.

La protagonista è Jawu (Temi Ami-Williams), madre con un figlio piccolo, Daniel (Kachi Okechukwu), che vive ad Agbojedo, una baraccopoli di fantasia  sull'insediamento informale sul lungomare di Otodo Gbame a Lagos, dove oltre 30.000 residenti sono stati sfollati negli ultimi anni. Jawu si guadagna da vivere vendendo “rondini” (un cibo pastosi a base di farine amidacee, come il più noto fufu nigeriano) e porta sulla schiena una voglia a forma di re guerriero. Dopo aver visto un'enorme sacca di denaro insanguinato nascosta per conto del politico locale corrotto Abisoro (Adebowale Adedayo), la ragazza va a recuperarla, svelando una serie di fatti che incriminano Abisoro e la trascinano nel caos.

Il film, splendidamente fotografato da Leo Purman, ritrae con grande attenzione questa comunità sul lungomare, in balia della precarietà, senza piegarsi ai luoghi comuni negativi della povertà. The Legend of the Vagabond Queen of Lagos prende di mira una serie di questioni complementari che vanno dal diritto alla casa alla corruzione dei politici che collaborano con le bande e l'élite locale per estorcere denaro ai meno fortunati. Pur essendo fortemente influenzato dall'esperienza locale, il film a volte non riesce ad approfondire le questioni strutturali al di là di una rappresentazione a grandi linee dell'avidità di classe. Sebbene Jawu provenga tradizionalmente da una lunga stirpe di guerrieri, sembra inciampare nelle situazioni con un’autonomia limitata, il che la rende più un eroe accidentale che una persona determinata a combattere per il cambiamento, a dispetto del titolo. I momenti iniziali del film, quando promette una vita migliore per suo figlio, sono quelli che ci convincono a empatizzare con lei, quelli che la rendono umana.

Quello che funziona nel lavoro del collettivo risiede nella capacità di dare vita a una storia molto pertinente e attuale in un modo che è fedele alle esperienze vissute dagli abitanti della zona; molti membri del collettivo sono cresciuti a Otodo Gbame e hanno iniziato a cercare opportunità per combinare l'arte con la mobilitazione sociale. Ciò è evidente anche nei crediti di produzione, dove i gruppi di difesa hanno avuto un ruolo importante nella realizzazione del film. Le complesse coreografie della folla in due scene in cui i residenti di Agbojedo vengono costretti a lasciare le loro case costituiscono i momenti più forti del film, in cui la forza combinata della polizia locale e delle bande è più che sufficiente per spaventare le persone e costringerle alla sottomissione.

The Legend of the Vagabond Queen of Lagos è una coproduzione di Slum Dwellers International (Sudafrica), Justice & Empowerment Initiatives (Nigeria), Nigerian Slum/Informal Settlement Federation (Nigeria), Die Gesellschaft DGS (Germania) e Raconteur Productions (Nigeria). Le vendite internazionali sono gestite da Rushlake Media.

(Tradotto dall'inglese)

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