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TORONTO 2024 Discovery

Recensione: On Falling

di 

- Nel suo primo lungometraggio, Laura Carreira getta uno sguardo pessimistico sul lavoro moderno attraverso la storia di una donna migrante che lavora come addetta al magazzino

Recensione: On Falling
Joana Santos in On Falling

Famoso per il suo grido d'allarme "Siamo il 99%!", lo scrittore radicale statunitense David Graeber ha anche coniato il termine "bullshit job" (lavoro inutile), riferendosi a quei lavori che, nell'economia odierna, sembrano privi di senso e che finiscono per avere un impatto negativo sull'autostima di chi li svolge. Il protagonista di On Falling [+leggi anche:
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intervista: Laura Carreira
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di Laura Carreira – presentato in anteprima mondiale nella sezione Discovery di Toronto e successivamente in concorso a  San Sebastián – svolge proprio uno di questi lavori: raccoglie beni di consumo dagli scaffali per prepararli alla spedizione in un magazzino simile a quelli di Amazon. Tuttavia, data l'adozione del delicato stile social-realista della casa di produzione Sixteen Films, l'espressione forte "lavori di merda" è stata addolcita nel film, trasformandosi in "lavori frustranti". Proprio come il protagonista di Io, Daniel Blake [+leggi anche:
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di Ken Loach dipingeva il muro del centro per l'impiego in segno di protesta, anche qui sembra che quei giganteschi scaffali debbano crollare, simbolicamente, a causa della rabbia condivisa dal pubblico.

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Parzialmente ispirata alle esperienze della regista come studentessa di cinema portoghese trasferitasi a Edimburgo, Carreira adotta un tono e un ritmo sommessi che cercano di trasmettere la fatica di una giornata lavorativa estenuante. Tuttavia, i dettagli del mondo reale nel film potrebbero essere resi con maggiore precisione – per esempio, in quale città della Scozia ci troviamo? Presumiamo sia Glasgow, ma non è esplicitato. Inoltre, potremmo non essere d'accordo con la visione pessimista della vicenda: Carreira non considera nemmeno la possibilità che la sua protagonista, Aurora (interpretata da Joana Santos), possa sviluppare maggiore resilienza e intraprendenza.

Tuttavia, il film sottolinea chiaramente un concetto importante: un lavoro privo di soddisfazione non è affatto un vero lavoro. Aurora trascorre i suoi turni mattutini e pomeridiani, interrotti da una breve pausa pranzo in cui i suoi colleghi faticano a trovare argomenti di conversazione, spostando meccanicamente oggetti uno per uno nel suo carrello. Il tutto è monitorato da un dispositivo digitale che traccia costantemente la sua produttività e velocità. Aurora inizia a sembrare il personaggio di WALL-E nella prima parte del film Pixar, un paragone rafforzato dalle notifiche automatiche che riceve, che elogiano le sue buone statistiche giornaliere, mentre il magazzino stesso appare come una via di mezzo tra l'interno di un camion merci sporco e una bara.

Quindi, si chiede Carreira, vale la pena lavorare in questo modo se questo tipo di vita ci consuma, anziché rigenerarci? Aurora intravede la possibilità di passare a un lavoro più appagante nel settore dell'assistenza sociale, ma Carreira ci mostra in modo convincente come l'empatia e l'altruismo della protagonista non riescano a emergere quando la sua vita sociale, le sue capacità interpersonali e la sua stessa natura sono state annientate dalla schiavitù salariale (utilizzando il classico termine che descrive il lavoro alienante). È evidente l’analogia con Sorry We Missed You [+leggi anche:
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Q&A: Ken Loach
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di Ken Loach, che esplora come l'automazione stia gradualmente superando i lavori umili. Tuttavia, il veterano regista britannico ci ha permesso di entrare più in profondità nelle vite dei suoi personaggi, raccontandoci maggiori dettagli delle loro origini e rendendo trasparenti le loro vite interiori. Carreira, invece, fa una scelta coraggiosa a livello di sceneggiatura, negando ad Aurora quell'autonomia che altri registi avrebbero potuto concederle, ma il risultato è che la protagonista rimane incompiuta.

Nel complesso, il realismo sociale richiede che un regista ci convinca di qualcosa che potremmo dare per scontato o che abbiamo trascurato, oppure che confermi i nostri pregiudizi con un'attenzione scrupolosa ai dettagli e con argomentazioni più forti di quelle che potremmo esprimere noi stessi. Nessuno spettatore mancherà di simpatizzare con la situazione di Aurora, e pochi saranno sorpresi dalle ingiustizie del suo lavoro. On Falling è un film di protesta lodevole che richiede a gran voce un modo migliore di vivere, ma resta la sensazione che rappresenti solo il primo atto di una storia più ampia, lasciando lo spettatore senza quella catarsi che ci farebbe alzare i pugni, limitandoci invece ad annuire.

On Falling è una coproduzione tra Regno Unito e del Portogallo di Sixteen Films e BRO Cinema. Le vendite internazionali sono curate da Goodfellas.

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(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 24/09/2024: San Sebastian 2024 - On Falling

21 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Laura Carreira, Joana Santos, Inês Vaz, Neil Leiper, Piotr Sikora, Jake McGarry, Jack Thomas-O'Brien, Mario Patrocinio
© 2024 Dario Caruso for Cineuropa - @studio.photo.dar, Dario Caruso

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