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SAN SEBASTIAN 2024 Fuori concorso

Recensione serie: Querer

di 

- Alauda Ruiz de Azúa non solo dimostra di essersi evoluta narrativamente, ma offre anche una visione ancora più terrificante della sacrosanta istituzione della famiglia eteropatriarcale

Recensione serie: Querer
Nagore Aranburu in Querer

Una città del nord della Spagna (Bilbao, per la precisione). Una famiglia dell'alta borghesia. Due figli adulti e indipendenti. Una madre infelice che ha taciuto per troppo tempo. Un padre tranquillo nel suo status di re, signore e padrone della sua casa. Con queste premesse inizia la serie Querer [+leggi anche:
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, la prima incursione in questo formato della regista basca Alauda Ruiz de Azúa, che due anni fa presentò in anteprima alla Berlinale il suo film d'esordio Cinco lobitos [+leggi anche:
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e ha poi trionfato in grande stile al Festival di Malaga, vincendo tre premi Goya, tra cui quello per la miglior regista esordiente.

Poi la cineasta ha accettato la commissione di Eres tú, una commedia romantica per Netflix, che l'ha aiutata a perfezionare ulteriormente quella misurata competenza narrativa che aveva dimostrato con il suo primo lungometraggio. E ora un'altra piattaforma, Movistar Plus+, si è affidata al suo comprovato talento per creare questa serie di quattro episodi di 50 minuti estremamente tesi, presentati in anteprima fuori concorso al 72mo Festival di San Sebastian.

Ancora una volta la famiglia è al centro della trama, ma questa volta non è la nuova maternità della figlia a scuotere la vita dei genitori (e la sua), bensì l'accusa che una madre (interpretata da Nagore Aranburu) rivolge al marito (Pedro Casablanc), accusandolo di violenza sessuale da decenni. Tale notizia manda in frantumi il fragile equilibrio della famiglia – e del suo ambiente sociale – e colpisce soprattutto i due figli (interpretati da Miguel Bernardeau e Iván Pellicer) che, dopo lo shock iniziale, dovranno decidere se appoggiare la madre o il padre, ascoltando le più disparate versioni dei fatti in esame.

Ma, come la serie mostra molto bene, non è così facile prendere posizione in una situazione così delicata e complessa. Un mare di dubbi si abbatte sulle persone coinvolte. E anche sullo spettatore, che si chiede: “come mi comporterei io?”, “come sarebbe la mia vita se mi trovassi in una situazione simile?”, e persino “fino a che punto ho tollerato l'abuso psicologico nella mia sfera più intima?”.

Con una parte iniziale che espone il conflitto e una parte finale che approfondisce il processo scaturito dall'accusa di violenza di genere, Querer mostra che non esiste un percorso o una soluzione facile per le vittime di abusi, che spesso si sentono sole di fronte al pericolo perché non sempre ricevono sostegno sociale o familiare. Il senso di colpa e la paura si installano così nello spirito della protagonista, che sente l'abisso sotto i piedi dopo aver aperto un vaso di Pandora che doveva essere scoperchiato.

Inoltre, in questo processo, i figli verranno a conoscenza di aspetti della vita dei loro genitori che non avevano mai immaginato. Un dilemma – e molta confusione – incombe su questi giovani che non sono mai sicuri di prendere la decisione giusta. Tutta questa tensione emotiva permea una serie di travolgente maturità, coraggio e intensità, con un cast diretto in modo eccellente da Alauda Ruiz de Azúa, che ancora una volta osa scavare nelle pieghe più intime della famiglia.

Querer è una serie original Movistar Plus+ in collaborazione con Feelgood Media e Kowalski Films. A occuparsi delle vendite è Movistar Plus+ International.

(Tradotto dallo spagnolo)


Photogallery 27/09/2024: San Sebastian 2024 - Querer

19 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Alauda Ruiz de Azúa, Nagore Aranburu, Loreto Mauleón, Miguel Bernardeau, Iván Pellicer
© 2024 Dario Caruso for Cineuropa - @studio.photo.dar, Dario Caruso

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